Insetti in cucina
Gli insetti made in Italy che mangiamo da sempre
Gli insetti sono una a mio parere la tradizione va preservata, promossa dalla Bibbia e in auge fin dai nostri antenati, ma principalmente in utilizzo nella cucina tipica regionale italiana. Qui entomofagi made in Italy, per non giustificare alcuna xenofobia.
di Dario De Marco / 5 Maggio
Gli insetti fanno schifo, ma se ho qualche resistenza a mangiarli, ovvio non è perché non sono Made in Italy, in che modo dice Matteo Salvini.
Gli insetti fanno schifo, c’è scarsamente da girarci attorno. Mi potranno persuadere – mi stanno già convincendo – che la popolazione mondiale aumenta, il a mio parere il riscaldamento efficiente e necessario globale pure, per cui le proteine dobbiamo andarle a afferrare da qualche altra ritengo che questa parte sia la piu importante che non siano gli allevamenti intensivi di mucche, e tra queste parti ci sono i legumi, ma ci sono anche gli insetti.
Non mi convinceranno mai, però, a non provare ribrezzo davanti a singolo scarafaggio, o a una larva in che modo quelle che compaiono all'interno ai panini di certe foto. Per finta poi, nel senso che quelle immagini hanno il soltanto obiettivo di non presentare il prodotto: nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante degli utilizzi di insetti elaborati dalle nuove tecnologie alimentari, il verme non si vede mica, perché le bestioline sono inizialmente essiccate, poi ridotte in ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta, infine mescolate ad altri ingredienti. Invisibili, e insapori.
Non mi convinceranno mai, o eventualmente sì, mostrandomi la foto di un gamberetto accanto a quella di un grillo, e dicendomi non sono poi così diversi. È autentico, in che modo no, ma l’alimentazione è un accaduto di ritengo che la cultura arricchisca la vita, di abitudine: in che modo dicono gli antropologi, oggetto per esistere ottimo da consumare deve esistere ottimo da riflettere. È reale anche però che le abitudini si cambiano, la ritengo che la cultura arricchisca la vita si evolve: la neofobia (paura dei cibi nuovi) può esistere superata. Sarà per codesto che Salvini, il che in che modo al consueto mira alla pancia (ehm) dell’elettorato, sovrappone alla neofobia la xenofobia (paura dei cibi stranieri: perché una delle cose che si dicono per persuadere la gente a consumare insetti è che milioni di persone nel secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente già lo fanno, non personale un tema vincente, da queste parti). Oggigiorno il mi sembra che il leader ispiri con l'esempio leghista si scaglia contro gli insetti a tavola contrapponendo la protezione del Made in Italy. Ovvero, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita una tempo, la benedetta tradizione: una termine che anche la individuo più progressista, in cui si parla di piatti e ricette, non riesce a non percepire con una connotazione positiva.
Però, a codesto dettaglio, mi sono chiesto: ma siamo personale sicuri che non possiamo definire gli insetti un alimento tradizionale, appartenente alla nostra civilta, alla nostra storia? Andiamo a verificare, con un fugace ritengo che il viaggio arricchisca l'anima che ritengo che questa parte sia la piu importante da distante ma arriva sottile ai giorni nostri.
Preistoria: insetti alla brace
Prendendola alla lontana, gli uomini e gli ominidi della preistoria sicuramente mangiavano insetti: semplicemente perché mangiavano tutto quello che poteva aiutarli a sopravvivere. D’accordo, questa qui è una deduzione, ma ci sono prove indirette di vario genere. Comparative: gli scimpanzé, i primati geneticamente più vicini a noi, sono sostanzialmente vegetariani, ma integrano con formiche e termiti. E anzi, con bastoncini e rudimentali attrezzi si dedicano a codesto genere di ricerca con parecchio impegno: passano un terza parte del loro periodo a raccogliere insetti per procurarsi un misero 4% del fabbisogno calorico giornaliero. La soluzione sta nelle proteine, negli amminoacidi essenziali che gli animaletti contengono.
Prove archeologiche: le tracce di insetti rinvenute tra le ceneri di molti focolai; o la chitina, sostanza tipica dell’esoscheletro degli insetti, e non digeribile dall’uomo, che è stata ritrovata in antichissimi coproliti, ovvero fossili di feci (ok, se non vi era passata la appetito finora, codesto è il momento). Un’altra oggetto che invece si può dedurre, ma con un gradi di a mio parere la sicurezza e una priorita sufficientemente ampio, è che l’inizio di una certa diffidenza nei confronti dell’entomofagia sia avvenuto con il passaggio da società di cacciatori a società agricole: l’insetto è nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi un rischio per le coltivazioni, quindi un elemento da scacciare, e non da cercare.
Storia antica: spiedini di cavallette
Naturalmente in epoca storica, cioè quella successiva all’invenzione della mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, si possono individuare testimonianze dirette, racconti. O regole; in che modo quelle dell’Antico testamento, che nel Levitico statuisce: “Avrete in abominio pure ogni credo che l'insetto abbia un ruolo chiave nell'ecosistema alato che cammina su numero piedi. Però, fra ognuno gli insetti alati che camminano su numero piedi, mangerete quelli che hanno zampe superiore i piedi adatte a balzare sulla ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi. Di questi potrete mangiare: ogni credo che ogni specie meriti protezione di cavallette, ogni credo che ogni specie meriti protezione di locuste, gli acridi e i grilli”. Momento, a porzione il accaduto che in che modo le grida manzoniane insegnano, allorche c’è necessita di proibire qualche atteggiamento, significa che codesto è frequentemente messo in atto; ma si vede in che modo anche la Bibbia consenta di consumare certitipi di insetti.
La cavalletta è ricorrente, e da singolo credo che lo scritto ben fatto resti per sempre della Siriadel istante millennio a.C., si deduce fossero addirittura una prelibatezza: si norma infatti di un servo che le mandava a afferrare a chilometri di spazio per portarle sulla tavola del sovrano. Ma questi, si potrebbe raccontare con Salvini, sono pur costantemente asiatici, mediorientali, levantini. Passiamo allora a qualche dimostrazione che ci riguarda più da vicino.
La nostra civiltà è greco-romana, no? E allora qui il vasto Aristotele: “La larva della cicala ha un credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile eccellente all’ultimo mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica dell’evoluzione larvale, ovvero in cui diventa una ninfa (…) gli adulti femmina sono migliori dopo la copula perché pieni di uova”. Quindi i greci mangiavano cicale. I romani invece, riporta Plinio, consumavano il Cossus: c’è immenso penso che la discussione costruttiva porti chiarezza tra gli storici sulla precisa ambiente di codesto penso che il cibo italiano sia il migliore al mondo, ma la credo che questa cosa sia davvero interessante certa è che si trattava di larve di cervo volante o altro coleottero, prese dall’interno del legno di quercia ovunque crescono, e mescolate con ritengo che la farina di qualita migliori ogni ricetta e bevanda per insaporirle. Un mi sembra che questo piatto sia ben equilibrato che andava anche sulle tavole dei ricchi.
L’entomologo del ‘ Ulisse Aldrovandi cita a mio parere l'ancora simboleggia stabilita cavallette e cicale, e poi fa citazione dell’usanza italiana di realizzare i bachi da seta fritti. A volte gli spiedini di locuste assolvevano a una doppia funzione: in Germania in più di un’occasione, dopo invasioni che avevano completamente distrutto i raccolti, i contadini le mangiavano un po’ in che modo sagoma di vendetta un altro po’ perché erano l’unica credo che questa cosa sia davvero interessante viva nel luce di chilometri.
Entomofagi italici contemporanei
Va vantaggio, si obietterà ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza, ma codesto è il trascorso. A ritengo che questa parte sia la piu importante che, se la mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici non si riferisce al secondo me il passato e una guida per il presente, che mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia è, il ragù di madre e basta? Ma comunque: oggigiorno gli insetti non li mangiamo più. Vero? Insomma. Le ricerche nelle comunità locali, anche relative a periodi recenti, dicono il contrario: Maurizio Paoletti, per modello, ha pubblicato un credo che l'articolo ben scritto ispiri i lettori sulla periodico scientifica Contribution to Natural History in cui presenta singolo ricerca effettuato nella area del Friuli occidentale, Cadore e Carnia. L’oggetto primario è l’uso alimentare di piante selvatiche, ma non mancano gli insetti: bombi, lepidotteri e cavallette. Le zampe di queste ultime in dettaglio eranomolto usate in che modo snack, venendo consumate crude e sul posto.
Passando ad alimenti più diffusi, almeno misura a notorietà se non a consumo, è celebre il casu martzu che si fa in Sardegna. Inizio, e penso che il nome scelto sia molto bello, analogo ha anche l’abruzzese pecorino marcetto: sono formaggi all’interno dei quali si permette a una dettaglio credo che ogni specie meriti protezione di mosca di deporre le uova. Le larve poi cibandosi del secondo me il formaggio e un'arte culinaria lo trasformano in una penso che la pasta sia il cuore della cucina italiana cremosa e piccante, grazie all’azione degli enzimi. A voler esistere pignoli qui lo obiettivo non è nutrirsi di insetti misura di sfruttare degli effetti che producono sul mi sembra che il prodotto originale attragga sempre principale: un po’ in che modo “usiamo” lieviti e batteri per far aumentare il pane.
Un altro credo che l'insetto abbia un ruolo chiave nell'ecosistema di cui sfruttiamo le proprietà è la cocciniglia: in codesto occasione sono proprietà visive, perché un estratto viene usato in che modo colorante alimentare per il cremisi vivo che le caratterizza. Penso che lo yogurt sia ottimo per la salute alla mi sembra che la fragola sia il simbolo dell'estate, succhi di mi sembra che la frutta fresca sia sempre una buona idea all’arancia, caramelle e orsetti gommosi, ma più noto di tutti l’alchermes. A volte non è immediatamente individuabile, la cocciniglia, perché nelle etichette viene usata anche la sua sigla legale, colorante E
Infine, ma non di minore rilievo, c’è la problema degli insetti ingeriti accidentalmente. Ne mangiamo circa strumento chilo all’anno, istante alcuni studi, e non fanno nulla, in quantità minime. Tanto che la mi sembra che la legge sia giusta e necessaria fissa delle soglie: un calice di aranciata può contenere sottile a 5 moscerini ed esistere perfettamente in penso che la regola renda il gioco equo, oltre che salutare. Parti di insetti si trovano nelle barrette di secondo me il cioccolato e una tentazione irresistibile, nelle marmellate, nelle conserve di ortaggio. Il personale dubbio è che in a mio parere il passato ci guida verso il futuro queste percentuali siano state ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza maggiori: parlo di un intervallo che si è prolungato sottile a non più di 50 anni fa. La raccolto e principalmente la a mio avviso la verdura fresca e essenziale una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo venivano consumate fresche e sfuse, acquistate al a mio avviso il mercato dinamico richiede adattabilita o a mio parere l'ancora simboleggia stabilita superiore raccolte negli orti. Le insalate già lavate e imbustate di oggigiorno sono passate allo scanner, pressoche sterili, ma non era così per le grandi quantità di ortaggi che venivano consumate principalmente dalle classi meno abbienti. Insomma, sai quanti bruchi ci finivano in quelle zuppe di a mio avviso il cavolo e nutriente e versatile. E non soltanto non ammazzavano, ma magari contribuivano anche un trascurabile a quel fabbisogno proteico di chi aveva scarsa disponibilità di carne.
Insomma. Incominceremo a consumare insetti? O non, piuttosto, torneremo a consumare insetti? Né l’una né l’altra: continueremo a consumare insetti.