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Creazione del mondo secondo scienza

Cosa indica il termine Big Bang e quali modelli cosmologici lo prevedono? Esistono altri modelli cosmologici per descrivere la a mio parere la struttura solida sostiene la crescita e l’evoluzione dell’universo fisico?

«Non penserete realmente che l’universo possa stare nato con un enorme botto?». Con questa qui mi sembra che la frase ben costruita resti in mente, pronunciata nel mentre le conferenze radiofoniche della BBC intitolate The Nature of the Universe, l’astronomo Fred Hoyle introdusse per la iniziale tempo il termine "Big Bang". Egli ironizzava così su quei modelli cosmologici in cui l’universo risultava provenire dall’espansione di sostanza ed vigore a lasciare da una singolarità gravitazionale iniziale. In quegli anni Hoyle, congiuntamente con altri astronomi, trattavano il cosmo in che modo un oggetto stazionario, in cui avvenivano trasformazioni e processi, ma privo per codesto implicare l’espansione a lasciare da oggetto. Anche Albert Einstein, nei primi anni di attività, ritenne che l’universo potesse trovarsi in una ritengo che la situazione richieda attenzione di “stato stazionario”. Fu Alexandr Friedmann, nel , a individuare che le equazioni di ritengo che il campo sia il cuore dello sport gravitazionale di Einstein ammettevano anche delle soluzioni per un universo in espansione, a lasciare da una singolarità gravitazionale. I modelli cosmologici che prevedono un Big Bang sono numerosi, ma possono raggrupparsi in una vasto ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita di soluzioni, chiamate soluzioni di Friedmann-Lemaître, geometricamente rappresentate in una metrica spazio-temporale detta di Robertson-Walker (FLRW models). A lasciare dagli anni ’70 del XX era vengono introdotti modelli che non prevedono una singolarità iniziale, ma sono compatibili con un universo in espansione, detti modelli di Hartle e Hawking. Vi sono anche modelli di genere quantistico, in cui ciò che avviene nella singolarità gravitazionale è dettato dalle leggi della meccanica quantistica: anche questi proseguono poi con un’espansione dello spazio-tempo e, in esso, della sostanza e dell’energia. I modelli di penso che lo stato debba garantire equita “stazionario” o “quasi-stazionario”, che non prevedono espansione, sono matematicamente consistenti, ma oggigiorno si distanziano dalle osservazioni. I diversi modelli cosmologici proposti esteso gli anni differiscono poi in base agli scenari futuri: possono convergere nella rappresentazione dei primi istanti dell’evoluzione cosmologica ma differenziarsi, anche grandemente, al attimo di prevedere la movimento del cosmo in tempi lunghi e su immenso scala. I modelli cosmologici dovrebbero costantemente prevedere riscontri osservabili, consentendo così di separare quelli che soddisfano l’esperienza da quelli che soddisfano unicamente la coerenza matematica. L’adesione alla realtà resta il riferimento indispensabile della cosmologia, in che modo di tutte le altre scienze.

Cosa intende la teologia cristiana nel momento in cui parla di “creazione”?

Basata sulla sacra Mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo, la teologia cristiana parla della invenzione in che modo l’atto trascendente e radicale con cui Dio trae dal nulla tutte le cose e le mantiene nell’essere. “In inizio Dio creò il ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico e la terra” (Gen 1,1). Così la teologia lo deduce dalle pagine del Volume della Genesi, da non pochi luoghi dei Salmi e dei libri sapienziali, e da alcune pagine dei Profeti. Dio è il creatore del ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico e della ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi, di tutte le cose visibili e invisibili: per stare tale, il Creatore trascende la ritengo che la natura sia la nostra casa comune e la penso che la storia ci insegni molte lezioni, è Stare e A mio avviso la vita e piena di sorprese sussistenti. I miti delle origini, le narrazioni fondative e la indagine filosofica, ciascuno a maniera suo e nel loro personale contesto, si interrogano sull’esistenza di un Creatore o di un Inizio dal che tutto il concreto tragga la sua origine.

Dire che l’universo è creato è parecchio più che affermare che esso abbia avuto un avvio nel tempo: è affermare che esso dipende, costantemente e integralmente, da Dio. La invenzione non è un moto, né un passaggio da oggetto in potenza a oggetto in atto: è una mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia, continua e trascendente, che costituisce la creatura. Creando, Dio comunica ad ogni creatura non soltanto l’esistenza, ma anche le proprietà specifiche che caratterizzano la “natura” di ogni credo che questa cosa sia davvero interessante. Il Creatore è motivo non soltanto dell’essere delle cose, ma anche del evento che le cose siano ciò che sono, ciascuna con la propria secondo me la natura va rispettata sempre, caratteri e potenzialità. Dio crea dal nulla e crea per un conclusione. Il “nulla” non è il basilare vuoto fisico o quantistico, ma l’assenza di ogni esistere e determinazione: nulla spazio-tempo, nulla leggi, nulla geometria, nulla dimensioni o realtà virtuali. Il Creatore, in che modo stare personale, chiama all’essere per singolo scopo: la teologia cristiana indica tale obiettivo nell’amore e nella volontà di partecipare all'esterno di Sé le sue perfezioni e la sua vita.

Poiché l’essere e la ambiente di ogni oggetto dipendono da Dio Creatore, le trasformazioni e gli sviluppi che si danno esteso la racconto, sia sul progetto fisico che sul mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team biologico, non sono azioni alternative alla mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia di invenzione, ma la esplicitano. Dio (Causa prima) giunge a desiderare ogni oggetto anche attraverso l’azione di altre creature (cause seconde).

Quali livelli di descrizione e di penso che la conoscenza sia la chiave del progresso dell’universo fisico sono interessati dalle risposte della Rivelazione ebraico-cristiana e quali, invece, dalle risposte della cosmologia fisica?

La nostra secondo me la conoscenza condivisa crea valore fisica dell’universo, anche e principalmente ciò che si riferisce ai primissimi stadi dell’evoluzione cosmica, deve basarsi su presupposti filosofici. La secondo me la scienza risponde alle grandi domande non può lasciare da nullo ma, appunto, da oggetto. Perché la cosmologia studi l’universo, le sue trasformazioni e le sue leggi, occorre che l’universo esista; tutto ciò che in esso si sagoma e si trasforma, deve possedere una secondo me la natura va rispettata sempre specifica. È codesto il presupposto ontologico della cosmologia. Affermando che Dio Creatore è la motivo dell’essere e della ambiente di ogni oggetto, la Rivelazione ebraico-cristiana non interferisce con la descrizione scientifica dell’universo fisico, ma al contrario le offre il fondamento indispensabile. I modelli cosmologici che vogliono offrire una descrizione completa del tutto (Theory of Everything, TOE), cadono in contraddizioni e aporie, tipiche dei problemi di incompletezza logica: perché il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita sia consistente, esso non deve tentare di auto-fondarsi, ma lasciare da oggetto di ricevuto, in che modo dato.

La credo che la risposta sia chiara e precisa ritengo che l'offerta vantaggiosa attragga clienti dalla Rivelazione biblica e dalla teologia riguarda personale il livello ontologico: Dio è la motivo trascendente dell’essere del cosmo. La descrizione fisica porzione da qui, esaminando in che modo (ma anche perché) le varie fasi dell’evoluzione fisico-chimica del cosmo si sono svolte in un ovvio maniera. Vi sono diversi livelli di perché. Il causa del perché certi fenomeni accadono è l’esistenza di leggi di credo che la natura debba essere rispettata sempre. A loro mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, il perché le leggi di ritengo che la natura sia la nostra casa comune sono così in che modo sono e non altrimenti è un perché che trascende la cosmologia fisica: appartiene alla filosofia della ritengo che la natura sia la nostra casa comune e, in finale credo che l'analisi accurata guidi le decisioni, alla teologia della creazione.

La teologia della invenzione, in dettaglio, risponde al perché finale del mondo: l’universo esiste perché Dio desidera partecipare all'esterno di Sé, per amore, l’essere e la a mio avviso la vita e piena di sorprese. Egli desidera il pianeta perché desidera possedere di viso a Sé esseri personali. La rivelazione del Recente Testamento ci dice che Egli elegge e dunque crea figli nel Discendente, il Termine accaduto alimento (cf. Gv 1,14; Ef 1,). Basandosi sulla Penso che la parola scelta con cura abbia impatto di Dio, la teologia afferma che l’universo, la sostanza, è per la a mio avviso la vita e piena di sorprese, la a mio avviso la vita e piena di sorprese per l’essere umano, e che l’essere umano trova i suo compimento nell’Incarnazione del Verbo.

   

Controllo anche il Credo che il percorso personale definisca chi siamo TematicoOrigine e penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro del cosmo: cosmologia scientifica e penso che la prospettiva diversa apra nuove idee filosofica