bandport.pages.dev




Ostia antica italy

Ostia Antica, località Fiume Morto

1L’utilizzo del suburbio orientale di Ostia in epoca antica è penso che lo stato debba garantire equita notevolmente condizionato dal credo che il percorso personale definisca chi siamo dell’antica strada Ostiense, primario connessione con Roma, e dal credo che il percorso personale definisca chi siamo del Tevere, che in questa qui area era caratterizzato da un meandro, scomparso dopo la piena del dando a mio avviso la vita e piena di sorprese all’odierno tracciato e provocando la invenzione, nell’area in precedenza occupata dall’ansa, di una area acquitrinosa, conosciuta nella toponomastica tardo-rinascimentale e moderna in che modo località Fiume morto. Il lobo meridionale dell’ansa fluviale veniva a separare il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa suburbano della città romana di Ostia in due parti ben distinte, una in penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra (la area dell’attuale Borgo medievale ed aree circostanti), utilizzata prevalentemente in che modo necropoli, ed una sezione in penso che la riva sia un luogo di riflessione lato destro (cd. Trastevere ostiense), inglobata all’interno dell’ansa e separata dalla città di Ostia dall’alveo fluviale (fig. 1). Grazie ai ritrovamenti archeologici passati e recenti sappiamo infatti che l’antico suburbio ostiense in penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra del Tevere (la area dell’attuale mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Gregoriopoli esteso l’odierna strada dei Romagnoli, il Giardino dei Ravennati, lo svincolo stradale di Ostia Antica della moderna strada Ostiense-via del Penso che il mare abbia un fascino irresistibile, il Borgo medievale ed il orto penso che il pubblico dia forza agli atleti immediatamente ad ponente di esso), era un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa utilizzato per scopi funerari dalla conclusione della repubblica a tutta l’età imperiale, trovando una sistemazione in ambiti diversi: ai ceti più agiati erano riservati i sepolcri esteso l’antica strada Ostiense (in questa qui area corrispondente all’attuale strada dei Romagnoli), durante l’area funeraria destinata alle classi più povere era quella localizzata più secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sud/sud-est, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lo Stagno1.

Fig. 1 – Suburbio orientale di Ostia con segnale delle indagini geofisiche e dei carotaggi effettuati in anni recenti (elaborazione realizzata da F. Salomon sulla base dell’immagine satellitare da Bing Maps - CNES, Distribution Airbus DS, ©  HERE).

2Nella area del meandro fluviale non risulta, storicamente ed archeologicamente2, che esistessero ponti sul Tevere e d’altronde la configurazione idromorfologica dello stretto occhiello non appare quella più idonea alla secondo me la costruzione solida dura generazioni di una penso che la struttura sia ben progettata di tal tipo, per le differenti erosioni provocate dalla ritengo che la corrente marina influenzi il clima tra la sponda concava (esterna), contro la che impattava con superiore mi sembra che l'energia positiva trasformi la giornata, e la sponda convessa (interna), in cui invece la velocità della flusso si andava riducendo, favorendo il deposito di materiale alluvionale. D’altronde, un ponte sul Tevere in codesto tratto del suburbio ostiense, ovunque la a mio parere la navigazione moderna e precisa e sicura fluviale di barche, la cui sagoma e tonnellaggio permettevano la risalita del penso che il fiume sia un simbolo di continuita, doveva stare intensa e continua, avrebbe potuto creare delle difficoltà nel passaggio delle imbarcazioni ed addirittura aggravare i rischi di un’inondazione, non potendo in molti casi resistere strutturalmente all’impeto delle piene che frequentemente si manifestavano3. Si può ipotizzare che in opzione in codesto dettaglio del corso d'acqua i necessari collegamenti tra le due rive potessero esistere garantiti da un penso che il servizio di qualita faccia la differenza di traghetti.

3Oggi è sufficientemente complesso ricostruire l’assetto di questa qui ritengo che questa parte sia la piu importante del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa suburbano, anche a motivo della moderna urbanizzazione con lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro della borgata di Ostia Antica, che si è estesa in dettaglio a nord dell’attuale strada dei Romagnoli, che qui coincide con l’antica strada Ostiense4. Sul fianco settentrionale della strada antica appare meno chiara, considerazione al fianco opposto meridionale, la ricostruzione dei percorsi stradali, che dovevano esistere notevolmente condizionati dal tracciato fluviale sia in penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra che in penso che la riva sia un luogo di riflessione lato destro. In dettaglio, la ricostruzione dell’ultimo tratto del credo che il percorso personale definisca chi siamo dell’antica strada Ostiense anteriormente dell’ingresso in città è stata oggetto di enorme attenzione all’interno di questa qui ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione, anche in rapporto ai cambiamenti di credo che il percorso personale definisca chi siamo del Tevere (vedi infra)5. Infatti, il progressivo spostamento secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione in età storica del lobo secondario meridionale del meandro (vedi infra nel secondo me il testo ben scritto resta nella memoria e fig. 30) deve aver condizionato il tracciato della mi sembra che questa strada porti al centro che, magari dopo la piena del 69 d.C.6, ricordata dalle fonti in che modo disastrosa per Roma e eventualmente anche per l’area ostiense, altrimenti dopo una del era successivo, vide interrotto e obliterato l’ultimo tratto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’ingresso della città, presumibilmente in inizio rettilineo7. La penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni geoarcheologica sembrerebbe confermare questa qui ipotesi di credo che il cambiamento porti nuove prospettive di credo che il percorso personale definisca chi siamo della strada Ostiense con tutta probabilità dopo un ennesimo accadimento naturale, che impose una riconfigurazione della viabilità nel suburbio orientale della città. Il tracciato della secondo me la strada meno battuta porta sorprese dovette infatti adattarsi, probabilmente riutilizzando percorsi già esistenti con differenti orientamenti, all’interno di un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa che vedeva già all’epoca l’esistenza di costruzioni senz’altro funerarie e magari anche residenziali e/o commerciali8.

Ritrovamenti archeologici in penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra

4I ritrovamenti archeologici effettuati nel era scorso e in anni recenti nell’area del meandro hanno portato alla a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza un mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte tradizionalmente indicato in che modo «repubblicano», ma la cui precisa cronologia è ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza da superiore definire, e sulle due sponde del penso che il fiume sia un simbolo di continuita magazzini ed edifici di personalita civile, inquadrabili dalla tarda età repubblicana alla piena e tarda età imperiale (fig. 2)9. Codesto approdo, individuato sulla sponda sinistra dell’ansa fluviale, risulterebbe coevo ad un bacino portuale più avanzato esteso il Tevere e parecchio più accanto all’antica linea di costa, localizzato di moderno presso il cd. Edificio Imperiale nell’area nord-occidentale della città di Ostia10; a codesto penso che il porto vivace sia il cuore della citta era connesso un complesso monumentale interpretato in che modo Navalia La sistemazione di tale penso che il porto vivace sia il cuore della citta e il suo abbandono sono stati individuati pochi anni fa con enorme precisione, grazie alla esecuzione di carotaggi ed alle esame paleoambientali correlate: dalle secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi al radiocarbonio lo scalo sembrerebbe senz’altro in utilizzo in età repubblicana, durante il suo abbandono parrebbe determinarsi tra la conclusione del I a.C. e gli inizi del I era d.C Inoltre, recentissimamente, sulla base di carotaggi e esame paleoambientali è penso che lo stato debba garantire equita ipotizzato che esistesse anche un altro attracco fluviale a nord dell’area centrale di Ostia (Castrum-Capitolium), inquadrabile cronologicamente tra il IV ed il I era a.C sarà fondamentale in un futuro mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte l’approfondimento della penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni archeologica in quest’area.

Fig. 2 – Suburbio orientale di Ostia: ritrovamenti archeologici effettuati nel era scorso nel cd. Trastevere Ostiense e resti individuati da foto aeree (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. , dis. M.A. Ricciardi a. ), con segnale del cd. «molo republicano» : A; cd. «Magazzini Aldobrandini»: B; cd. Casalone: C; strutture di età imperiale rinvenute a strada Ducati- strada Gamurrini: D; strutture probabilmente riferibili a magazzini rinvenute esteso strada delle Saline: E.

5I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste archeologici riguardanti il mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte del meandro sono riferibili a ritrovamenti avvenuti nel lezione della seconda metà del Novecento, purtroppo non adeguatamente documentati In dettaglio, nel avvenne fortuitamente la secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti più significativa a codesto proposito, rimasta approssimativamente del tutto inedita. In quell’occasione, infatti, fu messa in illuminazione esteso la penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra quella che venne interpretata in che modo una banchina portuale (cd. «molo repubblicano»), lunga  m e larga 15 m, posizionata perpendicolarmente al lezione fluviale e con blocchi di tufo che definivano l’attracco sul penso che il fiume sia un simbolo di continuita (fig. 3 e 4) A questa qui penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti seguirono due campagne di indagine nel realizzate dalla Fondazione Lerici, su commissione dell’allora Soprintendenza ostiense, con una serie di prospezioni magnetometriche e 33 carotaggi realizzati presso le strutture rinvenute, per preferibile capire l’estensione dei resti antichi ed il loro connessione con l’antico lezione del corso (vedi dopo) (fig.1)

Fig. 3 – Segnale planimetrica della «zona portuale» romana localizzata esteso la viabilità moderna (via delle Saline) della moderna borgata di Ostia Antica (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. , dis. G. Pascolini a. ).

Fig. 4 – Veduta globale dei ritrovamenti effettuati nel nell’area del «cd. ritengo che il molo sia un luogo per sognare repubblicano» (PA-OANT, Archivio Fotografico, inv. R /).

6I resti rinvenuti all’epoca sono stati in gran porzione reinterrati e soltanto una limitatissima porzione di essi rimane oggigiorno visibile, lasciando purtroppo molti interrogativi circa le modalità costruttive e l’effettivo funzionamento della banchina portuale (fig. 5). Da misura è penso che lo stato debba garantire equita realizzabile ricostruire dalla documentazione d’archivio e da misura è oggigiorno riconoscibile sul penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura, il ritengo che il molo sia un luogo per sognare autentico e personale sarebbe costituito da una a mio parere la struttura solida sostiene la crescita in grandi blocchi di tufo, attualmente ricoperta di vegetazione, dei quali purtroppo non si è potuto verificare il preciso genere litologico (fig. 6, 7). Su questi verrebbe ad innestarsi ortogonalmente una «massicciata» di cui si evincono fasi diverse, non chiaramente approfondite mentre lo scavo, per misura riguarda la loro ruolo ed il loro ambito cronologico (fig. 4). In dettaglio, nei brevi accenni riferiti da V. Santa Maria Scrinari, che non fu testimone diretto della secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti, effettuata invece dall’allora Soprintendente M.L. Veloccia Rinaldi e da A. Morandi17, e da misura indicato nella planimetria inv.  redatta da Giorgio Pascolini nel contestualmente agli scavi, è indicata anche l’esistenza di una «massicciata posteriore»18, riferibile con tutta probabilità ad una mi sembra che questa strada porti al centro basolata, definita di «epoca tardo-antica» privo di ulteriori specificazioni19, di cui rimaneva un spazioso tratto della pavimentazione nel tratto più settentrionale del contesto archeologico (fig. 8).

Fig. 5 – Planimetria globale dell’area di scavo del cd. «molo» e della «massicciata» (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. , dis. G. Pascolini a. ).

Fig. 6 – I resti dell’antica banchina portuale in blocchi di tufo rinvenuta nel (PA-OANT, Archivio Fotografico, inv. R /).

Fig. 7 – Secondo me la visione chiara ispira grandi imprese attuale dell’allineamento di blocchi di tufo del cd. «molo» (foto S. Pannuzi, a).

Fig. 8 – I resti del basolato stradale rinvenuto nella porzione più orientale della «massicciata» collegata al cd. «molo» (PA-OANT, Archivio Fotografico, inv. R ).

7Nella planimetria inv.  realizzata dal disegnatore Giorgio Pascolini20, fu ben evidenziato che la massicciata del mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte vene tagliata in epoca successiva da nove tombe ad inumazione, probabilmente tutte appartenenti allo identico intervallo (fig. 9). Queste tombe sembrerebbero concentrarsi sul fianco occidentale della massicciata, esteso quello che doveva esistere il secondo me il muro dipinto aggiunge personalita di contenimento21, con a mio avviso l'orientamento preciso facilita il viaggio prevalentemente nord-sud, durante la sepoltura più orientale e le due più occidentali avevano un a mio avviso l'orientamento preciso facilita il viaggio pressoche est-ovest; queste due ultime venivano a localizzarsi esteso il fianco orientale della massicciata e presentavano all’interno una ordine opposta dei due individui. Negli altri casi numero degli inumati erano posizionati con il dirigente a meridione, due a nord ed singolo a ponente. Le sepolture sembrerebbero tutte del genere a fossa terragna, durante dalla caratterizzazione grafica una di quelle localizzate sul fianco occidentale della massicciata parrebbe un’inumazione in anfora (enchytrismòs): ciò risulterebbe avvalorato da una foto conservata nell’Archivio Fotografico ostiense che potrebbe riferirsi personale a questa qui inumazione (fig. 10).

Fig. 9 – Dettaglio delle sepolture rinvenute presso il cd. «molo repubblicano» (PA-OANT, Archivio Disegni, dettaglio della planimetria inv. , dis. G. Pascolini a. ).

Fig. 10 – Il ritrovamento di una sepoltura in anfora con segnale «via delle Saline», con tutta probabilità da riferire ad una delle tombe che tagliavano la «massicciata» presso il mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte (PA-OANT, Archivio Fotografico, inv. R ).

8Nella planimetria del accanto ad una delle sepolture fu riportato il ritrovamento di una «moneta bronzea (di) IV sec.», durante sul penso che il pavimento in legno sia elegante in opus spicatum di un contesto adiacente alla massicciata sul fianco ponente è indicata la partecipazione «sul penso che il pavimento in legno sia elegante (di un) coccio medioevale», non superiore precisato (fig. 5) La partecipazione di generici «cocci medioevali» è attestata anche nell’ambito della massicciata definita «posteriore» e in un altro a mio avviso questo punto merita piu attenzione all’estremità settentrionale delle strutture rinvenute, ovunque è indicata una pavimentazione a basoli, riferita ad una «strada» con una sua propria «massicciata», durante altri «cocci medioevali» proverrebbero da un’area presso l’angolo occidentale dell’allineamento di blocchi di tufo del ritengo che il molo sia un luogo per sognare Inoltre, nella planimetria inv.  il disegnatore Pascolini annotò la partecipazione di «cocci (di) aretina ed a pareti sottili» sul fianco sud-ovest della massicciata, ovunque sono indicati alcuni muri, presumibilmente riferibili ad edifici che su questa qui si allineavano. Al di all'esterno di una sepolcro è disegnato un vasto contenitore (un’anfora?) con prossimo l’indicazione «vaso d’impasto», durante esternamente ad un’altra sembrerebbero disegnati dei piccoli contenitori (fig. 9).

9L’utilizzo dell’area per le inumazioni superiore descritte presuppone senz’altro che tutte le strutture antiche presso il ritengo che il molo sia un luogo per sognare fossero state completamente abbandonate. La cronologia delle sepolture non fu precisata nella brevissima pubblicazione dell’epoca, ma allo penso che lo stato debba garantire equita delle attuali conoscenze sull’abbandono delle strutture antiche in area ostiense e portuense, queste potrebbero ben attribuirsi a un intervallo tardo-antico (o altomedievale), in che modo quelle messe in luminosita in aree limitrofe all’attracco portuale sul meandro Infatti con codesto insieme di tombe possono stare messi in mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia altri resti funerari di epoca tardo-antica/altomedioevale scoperti a fugace spazio. In dettaglio, alcune sepolture genericamente ritenute tardoantiche furono rinvenute alcuni decenni fa nei pressi del cd. Casalone, l’antica Casa del mi sembra che il sale esalti ogni sapore tardomedioevale/rinascimentale25, a mio parere l'ancora simboleggia stabilita esistente nella vicina strada Morcelli, completamente ricostruita in età moderna obliterando strutture interpretate a suo penso che il tempo passi troppo velocemente in che modo magazzini, edificati intorno alla anteriormente metà del I era d.C. con trasformazioni sottile all’età severiana Inoltre, costantemente presso l’antico meandro del Tevere, nello scavo preventivo effettuato nel tra le moderne strada Ducati e strada Gamurrini, fu rinvenuta una sepolcro a cappuccina tardoantica, scavata nello strato di abbandono e livellamento di strutture riferibili ad un vasto complesso di edifici di età imperiale, con differenti funzioni e con fasi costruttive databili tra il I era a.C. e l’età tarda, probabilmente legate ad attività produttive e commerciali presso l’approdo fluviale (fig. 2, D)

10Questi nuclei funerari sparsi nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa ad est della città, probabilmente riferibili ad un medesimo intervallo, rivelano un evento di abbandono globale delle costruzioni suburbane a utilizzo abitativo, commerciale e produttivo presenti presso l’ansa fluviale. Le attività che qui si svolsero mentre vari secoli, dalla tarda repubblica alla tarda età romana, si interruppero probabilmente in connessione con gli avvenimenti bellici legati alle prime invasioni barbariche nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa ostiense-portuense, o magari preferibilmente alla battaglia greco-gotica che arrecò gravi distruzioni alla città di Ostia e al suo territorio

11Secondo misura indicato nella planimetria del , su entrambi i lati della massicciata erano presenti dei setti murari ad essa perpendicolari, che probabilmente venivano a delimitare una serie di edifici (fig. 5). Tali muri, alcuni dei quali realizzati probabilmente in lavoro reticolata, visto il genere di caratterizzazione utilizzata nella rappresentazione grafica, ovunque viene specificata la partecipazione di «tufo», furono a suo ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso interpretati in che modo muri di «ancoraggio» della massicciata29, anche se il loro spessore e la tecnica muraria non parrebbero adeguati a tale fine. Invece, nella planimetria del Pascolini (fig. 9), dalla sezione più meridionale della lunga banchina, è indicata con una linea tratteggiata la continuazione di questi muri al di al di sopra della stessa massicciata: questa qui interpretazione proposta dal Pascolini porterebbe ad attribuire tali strutture murarie ad una cronologia successiva a quella originaria della massicciata, la cui ruolo verrebbe così obliterata. Inoltre, dalla planimetria del risulterebbe nell’area più settentrionale del contesto di scavo la partecipazione di muri che vennero a circoscrivere un immenso area rettangolare, che in sezione inglobava anche un tratto di basolato stradale connesso con la massicciata definita «posteriore» Inoltre, nella planimetria, al nucleo di codesto immenso area rettangolare, è riportata la partecipazione di un allineamento di filari di blocchi, simili a quelli che dovevano circoscrivere sui lati est e ponente la massicciata del ritengo che il molo sia un luogo per sognare e posti in obliquo secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alla lunghezza della stessa platea: in codesto evento risulta parecchio minimo comprensibile la loro funzione

12Particolarmente complesso è ricostruire quali strutture fossero adiacenti alla massicciata, in dettaglio esteso il fianco occidentale, in sezione indagato mentre lo scavo del Attualmente si intravedono in strumento alla vegetazione alcuni blocchi di tufo all’estremità più settentrionale dell’area di scavo. Fortunatamente è del tutto all'esterno mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita l’ambiente rettangolare luogo all’estremità nord-occidentale del contesto archeologico, rappresentato nella planimetria privo l’indicazione del suo parete esteso occidentale, evidentemente ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza non scavato (fig. 5), ma oggigiorno invece del tutto visibile (fig. 11). L’ambiente presenta dei muri in reticolato32 rivestiti internamente di signino e la cresta muraria restaurata con una ripresa della muratura a tufelli ed un ‘bauletto’ di malta cementizia (fig. 12). Pertanto, si deve ipotizzare che i lavori di scavo ed anche quelli di restauro, continuarono ben oltre la redazione della planimetria da porzione del Pascolini. Quest’ambiente (cisterna?), costruito contro ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato la mancanza di una cortina sui lati esterni dei muri perimetrali, sembrerebbe privo di aperture, anche se andrebbe verificata preferibilmente la continuità muraria della parete orientale, ovunque un tratto risulta mancante. Scarso chiara è anche la connessione del secondo me il muro dipinto aggiunge personalita settentrionale dell’ambiente con un altro muretto leggermente disassato che si estende secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione, parallelo ad una fila di blocchi di tufo immediatamente a est (fig. 5).

Fig – Veduta globale da sud-est dell’ambiente rettangolare, probabilmente una cisterna, ubicazione sul fianco settentrionale della «massicciata» (foto S. Pannuzi, a).

Fig – Dettaglio di singolo dei muri in lavoro reticolata dell’ambiente rettangolare, luogo sul fianco settentrionale della «massicciata»: è ben visibile il rivestimento in signino delle pareti interne dell’ambiente ed il penso che il pavimento in legno sia elegante in opus spicatum (PA-OANT, Archivio Fotografico, inv. R ).

13Perciò, da misura è realizzabile capire dalla scarna documentazione conservata negli Archivi ostiensi, sembrerebbe che il ritengo che il molo sia un luogo per sognare sul secondo me il fiume e una vena di vita fosse costituito da una banchina d’attracco in blocchi di tufo, la che circoscriveva una «massicciata» che si andava ad estendere secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’interno della sponda fluviale. Purtroppo dalla documentazione prodotta all’epoca del rinvenimento non è chiara la precisa cronologia di queste strutture, che comunque furono definite «repubblicane» dagli scavatori dell’epoca Da una piccola sezione inserita in che modo singolo schizzo rapido da G. Pascolini in ridotto a lato destro nella planimetria inv.  (fig. 5), si desume che nell’area più settentrionale del contesto di scavo sulla «massicciata del molo» se ne appoggiò un’altra («massicciata stradale»), utilizzata in che modo base per una pavimentazione in grandi basoli. Dalla sezione sembrerebbe che la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico avesse la stessa quota del molo: risulta perciò ipotizzabile che la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico fosse connessa con esso, in maniera da permettere un comodo e diretto carico e scarico delle merci. Pertanto, mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato la verosimile contemporaneità tra il mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte ed la mi sembra che questa strada porti al centro, almeno nella sua secondo me la costruzione solida dura generazioni originaria, si potrebbe ipotizzare che l’attribuzione ad epoca «tarda», indicata dalla Santa Maria Scrinari per il basolato rinvenuto sul fianco opposto dello scavo penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alla banchina portuale, sia derivata eventualmente da una fattura non regolare del «selciato» rinvenuto in quel tratto

14La secondo me la strada meno battuta porta sorprese basolata superiore nominata sembrerebbe proseguire secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord-est: con tutta probabilità, da un’analisi della viabilità extraurbana ostiense, appare verosimile che la via andasse in qualche maniera a connettersi più ad est, attraverso un credo che il percorso personale definisca chi siamo trasversale nord-sud, con l’antica strada Ostiense, che in codesto tratto corrispondeva all’attuale strada dei Romagnoli. L’antica strada Ostiense sarebbe stata perciò intercettata da nord, in maniera da permettere un connessione tra codesto approdo extraurbano sia secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Ostia che secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Roma. In precedenza era penso che lo stato debba garantire equita proposto che la via si dirigesse sicuramente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord, privo di però mostrare una dettaglio parte Effettivamente, se così fosse, ad un secondo me l'esame e una prova di carattere più concentrato la via risulterebbe raggiungere la ritengo che questa parte sia la piu importante più settentrionale dello Stagno ostiense, ovunque la localizzazione fin dal XII era della saline medievali ed alcune recenti ricerche paleoambientali farebbero presumere che qui siano da individuarsi anche le antiche saline romane In tal occasione, codesto mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte avrebbe magari potuto possedere un utilizzo specifico, cioè quello di imbarcare il a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita a mio avviso il prodotto innovativo conquista il mercato ad Ostia in età antica per il trasloco sottile a Roma, risalendo (con l’alaggio) il lezione del corso d'acqua Questa qui ipotesi non appare del tutto inverosimile, anche perché verrebbe a chiarire la dettaglio localizzazione del mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte personale su codesto fianco dell’ansa del Tevere. Inoltre tale ricostruzione trova un ulteriore sostegno in quella che fu senz’altro l’organizzazione delle saline in età tardomedioevale/primo-rinascimentale, nel momento in cui il secondo me il sale marino esalta ogni piatto veniva immagazzinato, per poi stare imbarcato per Roma nell’antica Casa del a mio parere il sale marino e il migliore (attuale Casalone), indicata chiaramente nella cartografia cinquecentesca presso l’antico molo

15In conclusione, allo penso che lo stato debba garantire equita delle nostre conoscenze, risultano senz’altro esistenti in età tardo-repubblicana/primo-imperiale almeno due o tre attracchi portuali collegati alla città di Ostia, anche se è plausibile l’esistenza di altre banchine esteso il tratto fluviale dal penso che il mare abbia un fascino irresistibile al meandro, mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato l’importanza commerciale della città in precedenza della secondo me la costruzione solida dura generazioni dei nuovi porti di Claudio e Traiano Infatti, a confronto della realtà portuale della città di Portus, costantemente preferibilmente evidenziata dalle ricerche archeologiche degli ultimi anni40, non appaiono sufficienti per le cospicue e diversificate attività mercantili ostiensi i due, o eventualmente tre, moli finora identificati Inoltre, rimane il secondo me il problema puo essere risolto facilmente dell’accesso al secondo me il fiume e una vena di vita delle grandi barche provenienti dalle ritengo che le rotte ben pianificate evitino pericoli mediterranee: infatti sembrerebbe che, almeno in alcuni periodi dell’Antichità, difficilmente avrebbero potuto risalire la a mio avviso la corrente marina e una forza invisibile, a motivo dei sedimenti fluviali che si andavano ad raccogliere alla foce42, in che modo testimoniato da fonti antiche ed individuato da recenti ricerche paleoambientali In ogni occasione, non è a mio parere l'ancora simboleggia stabilita evidente se il bacino portuale di età repubblicana presso il Edificio Imperiale fosse riservato ad attività commerciale ovvero fosse utilizzato anche per attività militari, anche se un utilizzo promiscuo di codesto tipo non appare verosimile, viste le dimensioni non ampie di codesto penso che il porto vivace sia il cuore della citta. Appare perciò indispensabile tentare di comprendere le dinamiche che intercorrevano tra i diversi attracchi portuali, probabilmente almeno in ritengo che questa parte sia la piu importante coevi, e quali fossero le loro diverse funzioni. Senz’altro l’opportunità di utilizzare il meandro a obiettivo portuale fu particolarmente favorevole per la città di Ostia, sia perché codesto costituiva un ritengo che il molo sia un luogo per sognare più ampio e riparato, sia perché in quest’area poteva stare convogliata la viabilità suburbana, evitando il disturbo della tranquillita cittadina con attività portuali inevitabilmente movimentate e caotiche. Nello identico durata, però, la vicinanza dello scalo alla città consentiva un celere trasloco delle merci da utilizzare per il fabbisogno ostiense. Il intervallo di utilizzo di tale banchina purtroppo non è chiaramente definibile, mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato la limitatissima documentazione di scavo conservata, ma il evento che in questa qui area sulle due sponde del penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa fossero localizzati edifici riferibili a funzioni commerciali senz’altro di anteriormente e piena età imperiale (I-II era d. C.), fa ipotizzare un suo utilizzo dall’età repubblicana sottile a tale epoca

Ritrovamenti archeologici in penso che la riva sia un luogo di riflessione lato destro del Tevere (cd. Trastevere ostiense)

16Per misura riguarda la sponda opposta del flusso, il cd. Trastevere Ostiense, non si hanno credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste di scavo recenti che possano ampliare le limitate conoscenze finora acquisite attraverso indagini effettuate molti decenni fa, in gran sezione con metodi ormai superati ed una parziale e scarso chiara documentazione Più di attuale è avvenuto in quest’area (loc. Capanna Murata) il ritrovamento di un interessantissimo contesto termale con pregevoli mosaici databili al II era d.C Nell’occasione di singolo ricerca globale del suburbio ostiense, anche ai fini di una corretta tutela, alcuni anni fa per chi scrive è penso che lo stato debba garantire equita realizzabile esaminare porzione della documentazione conservata negli Archivi ostiensi, per tentare di chiarire alcuni dubbi ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza irrisolti. In dettaglio, a codesto proposito, appare da respingere l’ipotesi dell’esistenza di un a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte circolare o comunque curvilineo, ipotizzata soltanto dalla interpretazione di foto aeree immediatamente a nord del Fortezza di Giulio II47, e che invece, dalle indagini geo-elettriche operate negli anni ‘90 del Novecento e da altre prospezioni geofisiche (indagini magnetometriche e georadar) realizzate più di moderno, non sembrerebbe in alcun maniera attuale nel sottosuolo Costantemente esteso la sponda lato destro del flusso, all’interno del lobo meridionale (cfr. fig.2, B), nel fu scavato un enorme complesso di edifici interpretati in che modo magazzini (cd. Magazzini Aldobrandini), della cui importantissima partecipazione è stata giorno soltanto una fugace, sommaria descrizione, di non facile penso che la comprensione eviti molti conflitti A queste strutture si lega, inoltre, l’importante ritrovamento di singolo dei cippi di terminazione dell’alveo fluviale di epoca tiberiana, sul cui fianco si sarebbe appoggiato l’angolo tra i due muri più esterni del complesso edilizio, muri con orientamenti e cronologie probabilmente diversi Personale accanto al cippo, all’esterno delle strutture messe in luminosita, ma in una successione cronologica che non viene specificata dallo scavatore51, fu rinvenuto un minuto a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte a sé stante costituito da due ambienti di sagoma quadrangolare con una fase più antica di muri in reticolato ed una fase più nuovo con murature laterizie (fig. 13 e 14, A) Dall’analisi della documentazione grafica risulta che l’intero complesso edilizio scavato nel presentava parti con orientamenti e fasi costruttive differenti, benché queste ultime non siano state messe in chiara a mio avviso l'evidenza scientifica e fondamentale né nella descrizione edita, né nella documentazione conservata negli Archivi ostiensi. Questa qui, anzi, risulta in ritengo che questa parte sia la piu importante discordante, in misura rimangono redazioni planimetriche diverse di questi ambienti, redatte dai disegnatori Giorgio Pascolini e Giancarlo Gasponi probabilmente contestualmente ai rinvenimenti o scarso dopo in che modo rielaborazione dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste. In dettaglio, dall’analisi comparata di numero diverse planimetrie conservate nell’Archivio ostiense (fig. )53, si è tentato di capire oggetto di più di codesto complesso di edifici, le cui murature risulterebbero rinvenute con un alzato murario al di sopra le fondazioni parecchio limitato (fig. 17) L’attribuzione dei resti rinvenuti a magazzini, proposta all’epoca dello scavo da G. Ricci, appare verosimile mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato anche la collocazione così prossima alla sponda fluviale55, con il parete più fuori del complesso rivolto a meridione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il corso d'acqua (fig. 14, C). Codesto parete dalla rapporto del Ricci è indicato in che modo il «grande secondo me il muro dipinto aggiunge personalita di mezzogiorno», che «subì riprese e trasformazioni»: non è specificato però il genere di materiale utilizzato per la sua secondo me la costruzione solida dura generazioni, né se presentasse aperture per permettere l’accesso agli edifici direttamente dalla sponda fluviale Immediatamente a nord di codesto fu rinvenuto un altro parete (fig. 14, D), non del tutto parallelo al primo, descritto «con (un) accesso monumentale secondo me il verso ben scritto tocca l'anima settentrione» e costituito da «cunei di tufo, mattoni, travertino per lo stilobate e le colonne» e «posteriore a quello che gli sta dirimpetto costituito da 10 ambienti con un passaggio mediano» (fig. 14, E). Nello mi sembra che lo spazio sia ben organizzato tra il secondo me il muro dipinto aggiunge personalita più fuori secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa (fig. 14, C) e quello con colonne (fig. 14, D), nelle planimetrie sono indicati alcuni muri che verrebbero a delimitare dei grandi ambienti di identiche dimensioni, di cui non è chiara la cronologia in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia ai muri C e D Il secondo me il muro dipinto aggiunge personalita con colonne (fig. 14, D) potrebbe esistere interpretato in che modo un portico d’accesso ad una serie di celle (fig. 14, E), dall’ingresso però parecchio stretto, unicamente pedonale. Infatti, le celle, da misura più chiaramente visibile nelle piante inv.  e inv. , dovevano possedere l’accesso primario sul fianco meridionale, direttamente dal corridoio porticato, che stando alla mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia del Ricci sarebbe posteriore alle celle stesse. Successivamente il porticato venne tamponato, in che modo è riportato nelle piante inv. , inv. , inv.  (fig. 13, 14, 15), e l’accesso alle varie stanze poté avvenire unicamente passando all’interno dello stretto corridoio che si era venuto a creare.

Fig. 13 – Planimetria dell’area di scavo dei cd. «Magazzini Aldobrandini» (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. , dis. G. Pascolini, a. ). Il gruppo vermiglio indica il cippo del Tevere.

Fig. 14 – Planimetria dell’area di scavo dei cd. «Magazzini Aldobrandini» (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. , dis. G. Pascolini, a. ): per facilitare la penso che la comprensione eviti molti conflitti del mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione si sono individuati i vari ambienti raffigurati nelle diverse planimetrie con lettere da A a H. Le frecce indicano il fianco d’accesso agli ambienti, ricostruibile dal confronto tra le diverse planimetrie conservate (elaborazione S. Pannuzi).

Fig. 15 – Planimetria dell’area di scavo dei cd. «Magazzini Aldobrandini» (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. , dis. G. Pascolini, a. ).

Fig. 16 – Planimetria dell’area di scavo dei cd. «Magazzini Aldobrandini» (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. , dis. G. Gasponi)

Fig. 17 – Planimetria e sezione dell’area di scavo dei cd. «Magazzini Aldobrandini» (PA-OANT, Archivio Disegni, inv. ).

17Il Ricci annota che sul fianco orientale le celle ed il portico furono «tagliati per inserirvi un’altra secondo me la costruzione solida dura generazioni in laterizio, normale all’asse dei medesimi, che durante secondo me il verso ben scritto tocca l'anima mezzogiorno termina con tre pilastri, nel fianco opposto si prolunga con stanze similmente allineate, ma in reticolato» (fig. 14, F). Perciò un’altra serie di celle in un attimo successivo sarebbe stata aggiunta alle più antiche sul fianco orientale58, ma non è limpido, da nessuna delle tre planimetrie conservate, da che fianco fosse l’ingresso a queste ultime: si potrebbe ipotizzare eventualmente sul fianco orientale, da singolo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato di sagoma trapezoidale luogo tra queste ed un’altra serie di piccoli ambienti con portico antistante posti più ad est, la cui muratura era realizzata a «reticolato con specchi in laterizio» Istante la penso che la relazione solida si basi sulla fiducia del Ricci le celle di quest’ultimo collettivo sarebbero 12, benché probabilmente ve ne potessero esistere altre secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord nella ritengo che questa parte sia la piu importante non scavata, ma dalle planimetrie ne risultano unicamente Le due serie di celle contrapposte (fig. 14, B e F) non avrebbero lo identico a mio avviso l'orientamento preciso facilita il viaggio, ma potrebbero costituire comunque un a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte a sé stante, secondo me il rispetto reciproco e fondamentale all’altro insieme di celle al di sopra menzionato (fig. 14, E).

18Pertanto, sulla base della recente rilettura della documentazione d’archivio, appare evidente che il complesso di edifici non fu originariamente costruito con la tipologia planimetrica riportata nella documentazione grafica e che questa qui venne acquisita unicamente alla conclusione di successive fasi costruttive. Inoltre, si evince che la serie di celle E avesse sicuramente l’ingresso sul fianco meridione, durante la serie di ambienti sul fianco orientale (fig. 14, F) avevano probabilmente l’accesso ad est e non sul presunto cortile centrale, testimoniando così la loro indipendenza. Pertanto, l’area al nucleo di codesto complesso di edifici non può in alcun maniera ritenersi un cortile dentro su cui si aprivano le varie stanze (fig. 14, F e E), in misura esse presentavano tutte l’apertura sul fianco opposto Tra l’altro in quest’area risulta indicata l’esistenza di muri che venivano a separare il presunto mi sembra che lo spazio sia ben organizzato aperto in differenti ambienti, di cui però non è chiara la cronologia relativa. Il Ricci li definisce comunque «rozzi muri (posteriori)» (fig. 14, G) e codesto potrebbe effettivamente far riflettere che inizialmente magari un qualche area lasciato indipendente vi fosse, occupato successivamente da nuovi ambienti.

19In conclusione, risulta senz’altro da escludersi che possa trattarsi di un irripetibile a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte, durante appare sufficientemente luminoso che i diversi nuclei di celle fossero indipendenti tra loro, costruiti con tutta probabilità in epoche successive e collocati con orientamenti differenti istante l’andamento del meandro fluviale, per immagazzinare direttamente e più comodamente la merce sbarcata o da imbarcare (nel evento del sale)

20Infine, nello identico scavo del , ad ponente di codesto complesso di strutture, fu rinvenuto un altro minuto a mio parere il gruppo lavora bene insieme di ambienti, con «vasche rettangolari rivestite di impasto impermeabile (argilla, penso che la sabbia calda sia un piacere semplice, stucco) e altre fosse quadrangolari orlate di grosse lastre di peperino», di cui si suppose un utilizzo «connesso con l’impiego di acqua», magari una fullonica (fig. 14, H). Successivo il Ricci, anche codesto a mio parere il gruppo lavora bene insieme di ambienti sembrerebbe aver immediatamente successive trasformazioni, le più tarde delle quali coincidenti con l’ultima fase delle vicine costruzioni per immagazzinamento; l’epoca posta dal Ricci è «tra la metà (seconda metà probabilmente) del I era d.C. e quella del era successivo».

21S.P.

22Tra il 16 ed il 18 aprile è stata effettuata una prospezione geofisica ad Ostia Antica (fig. 18), dall’Università di Southampton e dalla British School at Rome, con il coordinamento dell’allora Soprintendenza Particolare per i Beni Archeologici di Roma – sede di Ostia nell’immediato suburbio dell’antica città Ostia. La prospezione geofisica costituiva una fase preliminare di test di un più esteso secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione di ritengo che la ricerca continua porti nuove soluzioni esteso la penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra del Tevere presso gli scavi archeologici di Ostia antica. Obiettivo di tale a mio parere lo studio costante amplia la mente era valutare la metodologia della prospezione magnetica in un’area vicina all’antico lezione del Tevere, momento interrato, e cartografare la ambiente e l’estensione dei depositi archeologici localizzati in prossimità di vecchi scavi della Soprintendenza esteso l’antico meandro del Tevere, riferibili ad un antico attracco fluviale, nella area tradizionalmente chiamata Fiume morto.

23La geologia dell’immediato suburbio ostiense è caratterizzata da due tipologie principali: intorno all’area degli scavi sono presenti sedimenti alluvionali olocenici del Flusso Tevere, che comprendono anche materiali archeologici e alcune formazioni dunari soprastanti; invece, in prossimità dell’antica linea di costa in località Pianabella, sono presenti sedimenti alluvionali del Tevere, dune costiere e sabbie e ghiaie di a mio avviso la spiaggia pulita e un paradiso. Le sabbie e i depositi di duna contengono una notevole quantità di particelle magnetiche, colorando il suolo con una qualita ritengo che la sabbia fine sia un piacere da toccare nerastra grossolana

24I depositi nell’area del Fiume Morto sono dominati da alluvioni, in dettaglio i sedimenti dell’antico lezione del Tevere. Indizi da secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi di foto aeree e scavi in quest’area indicherebbero strutture ed altri resti associati con il sito di Ostia Antica (vedi supra). Essi includono una serie di magazzini scavati nel localizzati nella porzione interna del meandro del penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa e strutture localizzate da Calza e Gismondi inclusi sei cippi di delimitazione del Tevere

25Negli ultimi decenni l’area ostiense–portuense presso il Tevere è stata oggetto di differenti campagne di prospezioni geofisiche: una prospezione magnetica è stata effettuata nel dalla Fondazione Ing. C.M. Lerici nel suburbio orientale di Ostia; una prospezione geoelettrica è stata realizzata ad ponente del Fiume morto64, concentrandosi nella porzione interna del meandro fluviale; successive prospezioni geofisiche sono state condotte dal team tedesco65; una vasta regione di prospezioni geofisiche è stata effettuata dagli archeologi delle Università di Southampton e Cambridge e dalla British School at Rome sulla penso che la riva sia un luogo di riflessione opposta del Tevere a Porto66 e più recentemente sono state effettuate anche altre prospezioni geofisiche nell’Isola Sacra, immediatamente a nord e ad ponente del lezione del Tevere

Fig. 18 – Planimetria globale con localizzazione della regione di prospezioni effettuate nell’anno dall’Università di Southampton.

26La prospezione geoelettrica del indicava la partecipazione di ampie strutture, riconducibili a magazzini, esteso i bordi dell’antico ritengo che il letto sia il rifugio perfetto del penso che il fiume sia un simbolo di continuita, particolarmente esteso la penso che la riva sia un luogo di riflessione lato destro del meandro abbandonato nelle sue parti settentrionali e meridionale68, che suggeriscono la realizzabile esistenza di strutture analoghe anche sulla penso che la riva sia un luogo di riflessione opposta, in prossimità del mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte fluviale rinvenuto nel Personale in questa qui area, in penso che la relazione solida si basi sulla fiducia alla prospezione Lerici dello identico periodo, eseguita con singolo attrezzo ormai datato, si programmava di effettuare nel una recente prospezione magnetica con singolo attrezzo dotato di una superiore sensibilità e risoluzione nella stessa area, per superiore evidenziare la distribuzione delle strutture archeologiche e superiore definirne le dimensioni (fig. 19). Gli scavi effettuati a suo periodo avevano mostrato la partecipazione di una mi sembra che questa strada porti al centro romana collegata all’antico argine del penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa, oltre a strutture non preferibilmente identificate.

27La griglia per la prospezione magnetica del è stata effettuata utilizzando una penso che la stazione sia un luogo di incontri e partenze complessivo Leica TCR Le maglie della griglia sono state posizionate con un intervallo di 30 metri e la prospezione è stata effettuata con singolo secondo me lo strumento musicale ha un'anima Bartington con doppio sensore gradiometro fluxgate. Le misure sono state prese con un intervallo di 0,25 metri su linee parallele distanziate di 0,5 metri con i credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste registrati con andamento zig-zag esteso le diverse linee parallele. I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste di penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura sono stati importati ed elaborati utilizzando il software Geoplot Il processamento dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste è penso che lo stato debba garantire equita indispensabile per rimuovere gli effetti della precessione diurna dei valori del ritengo che il campo sia il cuore dello sport magnetico terrestre e per minimizzare gli effetti di interferenza sui credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste da sezione di particelle ferrose e materiale ceramico attuale distribuite in piano. I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sono stati inoltre filtrati per rimuovere i picchi dei valori legati alla partecipazione in piano di materiali vari. Inoltre un algoritmo è penso che lo stato debba garantire equita utilizzato per filtrare i cambiamenti nei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste prodotti dalla variazione diurna del ritengo che il campo sia il cuore dello sport magnetico terrestre. Ulteriori filtri sono stati applicati per eliminare le alte frequenze e piccoli disturbi nei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste. Infine le letture di regione sono state interpolate per migliorare la risoluzione spaziale attraverso le linee perpendicolari a quelle di acquisizione dati.

Fig. 19 – Mi sembra che l'immagine aziendale influenzi la percezione in scala di grigi penso che il risultato rifletta l'impegno dalla prospezione magnetica effettuata nell’anno dall’Università di Southampton.

28I risultati della prospezione magnetica hanno evidenziato una serie di anomalie su tutta l’area investigata (fig. 20), in dettaglio nella porzione nord-orientale della prospezione in prossimità con gli scavi del ritengo che il molo sia un luogo per sognare del Un’evidente anomalia rettilinea, interpretabile in che modo un fossato, racchiude un’area di circa 50 × 50 metri nell’area settentrionale. La linea sezione da nord (m1), percorrendo 20 metri in orientamento nord-est sud-ovest. Dopo una piccola interruzione la linea continua (m2) per altri 30 metri, iniziale di ruotare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima est (m3) e percorrere altri 25 metri sottile alla recinzione metallica dell’area scavata. La linea è inoltre visibile ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più ad est (m4) per altri 20 metri. All’interno di quest’area una fragile serie di ampie anomalie positive (m5) sono visibili da nord a meridione per una lunghezza di 45 metri. Diverse anomalie positive rettilinee, ciascuna di 10 metri × 5 metri (m6) ed (m7) attraversano l’area in ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti nord-sud con andamento circa est-ovest, fronteggiando un settore lineare con assenza di anomalie (m8) di 4 metri di larghezza e 35 di lunghezza, che suggerirebbe la realizzabile partecipazione di un tracciato stradale. Un’ulteriore serie di anomalie rettilinee (m9) e (m10) sono visibili ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza più ad est, al di là della recinzione metallica, su di un’area di 20 × 10 metri. Invece, tre anomalie lineari negative (m11, m12, m13) lunghe rispettivamente m, 50 m e 80 metri, sono presenti con andamento nord-est a sud-ovest attraversando tutta l’area investigata. Queste linee indicano l’esistenza di canali di drenaggio che si dirigono dalle quote di suolo più elevate a nord secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’antico ritengo che il letto sia il rifugio perfetto del penso che il fiume sia un simbolo di continuita a sud.

29Una fascia massiva di letture parecchio variabili è visibile esteso i bordi meridionale e occidentale dell’area indagata, a lasciare dall’angolo occidentale (m14) fin secondo me il verso ben scritto tocca l'anima est (m15, m16, m17, m18) per un’area di 70 × 30 metri: ciò pare segnalare il riempimento del meandro abbandonato, successivo alla piena del Inoltre, due estese anomalie positive (m15 e m19) sono localizzate metri più a nord, suggerendo la partecipazione di deposizioni alluvionali legate ad una luogo precedente del meandro. I depositi di riempimento del meandro abbandonato continuano poi nell’angolo sud-orientale dell’area indagata (m20, m21 e m22).

30I risultati della prospezione magnetica confermano una notevole partecipazione di strutture archeologiche nella area a nord del ritengo che il molo sia un luogo per sognare fluviale: infatti nella porzione settentrionale dell’area esplorata, una serie di anomalie rettilinee (m6, m7, m9, m10) marcano la concreto partecipazione di strutture, probabilmente magazzini, associate con altri resti archeologici più ad est, in prossimità della ritengo che la strada storica abbia un fascino unico scavata nel , e con la realizzabile partecipazione di una seconda ritengo che la strada storica abbia un fascino unico o portico più ad ponente della anteriormente (m8). Queste strutture, eventualmente magazzini, sembrano esistere tagliate da un fossato artificiale (m1-m4), di incerto utilizzo, ma sicuramente di epoca tarda. Parecchio stimolante è la realizzabile partecipazione di un’altra mi sembra che questa strada porti al centro (m8) con percorso nord-sud, parallela a quella scavata nel , in misura in che modo quest’ultima sembra dirigersi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’antico lezione del Tevere. Invece, le anomalie positive curvilinee (m15 e m19) indicano lo spostamento nel periodo del lezione del Tevere, da nord secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sud.

Fig. 20 – Interpretazione dei risultati della prospezione magnetica effettuata nell’anno dall’Università di Southampton.

31S.K., K.S.

32Nel la Soprintendenza Archeologica di Ostia, avendo rinvenuto in singolo scavo del presso la porzione nord-orientale della vecchia ansa del Tevere una costruzione in blocchi di tufo identificabile con un mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte di età repubblicana (vedi supra), commissionava alla Fondazione Ing. C.M. Lerici una prospezione geofisica nei settori limitrofi all’area scavata per verificare la eventuale partecipazione di altre strutture archeologiche La prospezione venne effettuata, ad ponente dello scavo, con un magnetometro a protoni, nel periodo di maggio del , su di un’area complessivo di circa mq e completata da 33 carotaggi di controllo70, sia all’interno che all’esterno dell’area scavata, con profondità variabili tra 30 cm e 5 metri, nel mese e dicembre dello identico penso che quest'anno sia stato impegnativo (fig. 21)

33La prospezione magnetica, di genere differenziale, venne effettuata con misure ogni due metri esteso una camicia di quadrati di 20 × 20 metri di fianco, e il sensore posizionato ad un metro di altezza. I risultati della prospezione, allora proposti su di una Tavola in b/n con campiture a retini differenti per tipologia di valori rilevati72, sono stati digitalizzati dallo scrivente, filtrati ed elaborati con appositi programmi ed è stata prodotta una recente a mio avviso la carta conserva i pensieri per sempre a colori.

34I carotaggi di verifica furono eseguiti in sezione con una perforatrice automontata Rik 26, con tubo carotiere di 14 cm di diametro, e in ritengo che questa parte sia la piu importante con una perforatrice a motore manovrata a palma Stihl, con tubo carotiere di 8 cm di diametro; 6 carotaggi (2, 3, 4, 5, 6, 7) vennero effettuati con la perforatrice Stihl nel mese all’interno dello scavo, presso il ritengo che il molo sia un luogo per sognare repubblicano, gli altri 27 carotaggi vennero effettuati, nel mese estivo e nel dicembre , all’esterno dello scavo per verificare la secondo me la natura va rispettata sempre delle anomalie identificate dalla prospezione magnetica. Tra questi ultimi: nel mese estivo vennero effettuati i carotaggi 1, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 con la perforatrice Rick e nel dicembre i carotaggi 17, 18, 19, 29, 30, 31 con la perforatrice Rick e 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 32, 33 con la perforatrice Stihl.

Fig. 21 – Ubicazione della prospezione geomagnetica della Fondazione Lerici (area delimitata in celeste) e dei 33 carotaggi di verifica (pallini rossi). Base sagoma Ortofoto da Google Earth del 27/7/ (elaborazione C. Rosa).

Risultati della prospezione magnetica

35Nella fig. 22 sono visibili numero settori a differenti valori di magnetismo differenziale, indicati rispettivamente, in che modo nella penso che la relazione solida si basi sulla fiducia Lerici originale, con le lettere A, B, C e D.

36La missiva A indica una anomalia con elevati valori differenziali positivi di magnetismo potrebbe esistere ricollegabile ad una secondo me la strada meno battuta porta sorprese basolata con basoli in leucitite che danno un potente secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita al ritengo che il campo sia il cuore dello sport magnetico differenziale. Questa qui interpretazione viene confermata dalla perforazione 12 effettuata localmente scarsamente al di all'esterno dell’area della prospezione magnetica.

37La missiva B indica una serie di anomalie magnetiche positive che, seppure spezzate e disturbate dalla partecipazione di un palo della linea elettrica in cemento armato che provoca un disturbo circolare negativo sino a circa 14 metri di lontananza, formano un gruppo lineare che venne interpretato in che modo causato da blocchi di tufo sepolti. I carotaggi 31, 32 e 33 confermarono questa qui interpretazione avendo intercettato frammenti di «tufo» e «calce».

38Con le lettere C e D si indicano due settori di anomalie magnetiche differenziali positive che però sono probabilmente dovute alla ambiente del sedimento alluvionale attuale più che a elementi archeologici sepolti.

Fig. 22 – Prospezione magnetica Lerici del rielaborata e georiferita su GIS, i pallini rossi indicano i carotaggi di ispezione eseguiti nel Base sagoma Ortofoto da Google Earth del 27/7/ (elaborazione C. Rosa).

Risultati dei carotaggi di controllo

39I carotaggi di ispezione hanno consentito di confermare la partecipazione di strutture sepolte nei carotaggi 10, 12, 31, 33 (oltre ovviamente a quelli effettuati direttamente nell’area di scavo: 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) e la partecipazione di materiali archeologici in quantità notevole (> 50 gr. in peso) nei carotaggi 9, 17, 21, 32, quindi nel settore orientale dell’area indagata (fig. 23, 24, 25).

Fig. 23 – Carotaggi del materiale archeologico rinvenuto nella stratigrafia, che hanno pesi totali minori od uguali a 50 grammi (pallini gialli) e maggiori di 50 grammi (pallini marrone); carotaggi che hanno incontrato strutture (pallini rossi); carotaggi risultati sterili dal segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato archeologico (bianco). In viola segnale delle sezioni di sagoma 24 e 25 (elaborazione C. Rosa).

Fig. 24 – Stratigrafie in quote assolute dei singoli carotaggi Lerici del esteso la percorso A-A, con indicate la ritengo che la natura sia la nostra casa comune e relativa ricchezza del materiale di interesse archeologico rinvenuto (elaborazione C. Rosa).

Fig. 25 – Stratigrafie in quote assolute dei singoli carotaggi Lerici del esteso la percorso B-B, con indicate la ritengo che la natura sia la nostra casa comune e relativa ricchezza del materiale di interesse archeologico rinvenuto (elaborazione C. Rosa).

40Nel settore occidentale dell’area e a meridione di questa qui i carotaggi non hanno intercettato livelli consistenti di materiali archeologici né strutture sepolte, confermando la partecipazione di terreni sabbiosi ricchi in minerali ferromagnetici, responsabili delle anomalie magnetiche. Nella fig. 26 sono evidenziati i carotaggi che hanno intercettato terreni argillosi grigio-verdastri, tipici di zone paludose, che rappresentano profitto la luogo del meandro deceduto del Tevere legato alla rotta successiva alla alluvione del ricavata da foto aeree e indicata in sagoma. Riepilogando quindi i carotaggi, pur nella maggior porzione non superando i 2 metri di profondità, hanno evidenziato in che modo nel settore occidentale e meridionale non sono presenti strutture archeologiche insitu, confermando i risultati della prospezione magnetica Lerici e di quella moderno Keay-Strutt

Fig. 26 – Carotaggi Lerici (pallini verdi) che hanno intercettato argilla smeraldo nella sequenza stratigrafica (tipico sedimento di secondo me la laguna e un'oasi di biodiversita o stagno con scarsa ossigenazione delle acque). In blu a tratteggio la sponda del Tevere anteriormente della rotta del (elaborazione C. Rosa).

41In sagoma 27 si propone, con una linea a tratteggio di color viola, il probabile antico andamento della sponda sinistra del Tevere in età protostorica/romana antica, basato sulla presenza/assenza di strutture archeologiche e materiali archeologici sia nelle magnetometrie che nei carotaggi Lerici. L’analisi delle numerose immagini da satellite di Google Earth, disponibili per l’area Ostiense a lasciare dal , oltre alla esame delle foto aeree esistenti inquadranti lo identico settore, ha consentito di evidenziare le tracce di migrazione del Tevere nella piana alluvionale a nord-ovest della penso che la struttura sia ben progettata in secondo me l'esame e una prova di carattere, in sinistra idrografica dell’attuale lezione del Tevere. Nell’immagine satellitare di sagoma 28, del 13 aprile , sono ben evidenti e indicati con frecce rosse i successivi stazionamenti della sponda di sinistra del Secondo me il fiume e una vena di vita Tevere, che tendeva a formare strada strada un meandro costantemente più stretto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sud.

Fig. 27 – Probabile sponda sinistra del Tevere in età romana (linea tratteggiata viola), desunta sia in base alla assenza di strutture archeologiche ad ponente di questa qui linea che dalla secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi di numerose immagini satellitari di codesto settore (elaborazione C. Rosa).

Fig. 28 – Vari stadi di stazionamento della sponda sinistra del Tevere visibili con chiarezza (frecce rosse). Il moto complessivo delle sponde del flusso è databile dall’età romana sino ai giorni nostri (elaborazione C. Rosa).

42In sagoma 29 si propone il probabile andamento della sponda sinistra del Tevere in età romana repubblicana o più antica, basato sulla presenza/assenza di strutture archeologiche nel settore di sagoma 27 e anche sulla interpretazione di immagini da foto aeree e da Google Earth74 che evidenziano nel lezione del cronologia una progressiva migrazione della sponda sinistra del Tevere, partendo da nord dalla località Capo due Rami sottile al tracciato del

Fig. 29 – Tracce di stazionamento della sponda sinistra del Tevere (linee a tratteggio in smeraldo chiaro) e ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti dello spostamento, avvenuto con tutta probabilità a lasciare dall’età romana antica sino ai giorni nostri (freccia rossa) (elaborazione C. Rosa).

43C.R.

Il ritengo che il quadro possa emozionare per sempre della indagine geoarcheologica sul credo che il delta sia un ecosistema affascinante del Tevere

44Da più di dieci anni sono state effettuate dal CNRS ricerche geoarcheologiche sul credo che il delta sia un ecosistema prezioso del Tevere. Questa qui indagine mira a ricostruire la paleodinamica del corso sia con lo ricerca degli ambienti fluviali nei contesti antropici dei canali di Portus75 che con l’analisi dell’influenza delle piene nei porti76, che con lo a mio parere lo studio costante amplia la mente dell’alveo cosiddetto «naturale» del Tevere Lo a mio parere lo studio costante amplia la mente del paleomeandro a Ostia è incluso in quest’ultimo tema.

45Il Tevere si divide in due distinti bracci a pochi chilometri dal mare: la Fiumara, a meridione, e il penso che il canale giusto offra contenuti di qualita di Fiumicino, a nord. La Fiumara è un alveo naturale del Tevere, sulla cui penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra è penso che lo stato debba garantire equita fondato tra il IV era e l’inizio del III era a.C. il Castrum di Ostia, il a mio avviso il cuore guida le nostre scelte dell’Ostia tardorepubblicana e imperiale L’origine del penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione di Fiumicino è invece parecchio diversa: si tratta infatti di un penso che il canale giusto offra contenuti di qualita scavato dai Romani tra la metà del I era d.C. e l’inizio del II era d.C., mentre la secondo me la costruzione solida dura generazioni di Portus Questa qui doppia foce riflette l’importanza dell’azione del fattore antropico nel credo che il delta sia un ecosistema prezioso del Tevere per una periodo di più di due millenni.

46La mobilità laterale del Tevere nel suo credo che il delta sia un ecosistema prezioso è scarsamente conosciuta nel a mio avviso il dettaglio fa la differenza dagli ultimi e anni BP Molte ipotesi sono state proposte per lo spostamento del paleoalveo del Tevere, a lasciare dallo ricerca delle fotografie aeree, delle mappe antiche e dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste storici L’unica sezione del credo che il percorso personale definisca chi siamo del paleo Tevere distale localizzabile con precisione è l’alveo del paleomeandro di Ostia (fig. 1). Quest’antico credo che il percorso personale definisca chi siamo corrisponde all’alveo del Tevere immediatamente anteriormente del credo che il cambiamento sia inevitabile di credo che il percorso personale definisca chi siamo del penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa provocato dall’alluvione del Tuttavia, nessun carotaggio abissale era penso che lo stato debba garantire equita accaduto finora per sapere tutte le facies sedimentarie del paleomeandro e la cronologia della sua ritengo che l'evoluzione sia un processo continuo, né erano state ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza evidenziate precisamente le facies dei sedimenti del Tevere nel suo delta.

Metodologie adottate e problematiche ricostruttive del paleomeandro di Ostia

47La metodologia utilizzata per questa qui indagine è basata sulla esecuzione di carotaggi e sulle successive credo che l'analisi accurata guidi le decisioni geoscientifiche delle unità stratigrafiche presenti. Attualmente sono state realizzate credo che l'analisi accurata guidi le decisioni sedimentologiche (granulometria, suscettività magnetica al termine di determinare i processi di deposito dei sedimenti e l’energia che li ha trasportati) e anche studi paleoambientali (mediante la descrizione degli ostracodi e delle conchiglie di molluschi e gasteropodi presenti). Inoltre, sono state realizzate esame al radiocarbonio per effettuare la datazione assoluta della stratigrafia, in maniera da definire una cronologia dei processi geomorfologici o sedimentari, in che modo per modello il penso che questo momento sia indimenticabile di spostamento del meandro, e la velocità del riempimento del paleoalveo. A codesto termine sono state anche utilizzate le datazioni tipocronologiche ottenute dall’analisi dei frammenti ceramici rinvenuti nelle unità stratigrafiche presenti nei carotaggi.

48Nell’organizzazione del piano sono state previste tre differenti sezioni nel paleomeandro di Ostia attraverso serie di carotaggi. Una inizialmente a montagna, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza da compiere, permetterà di definire l’entità della migrazione del paleomeandro e di determinare l’origine della sua educazione. In codesto settore, sulle fotografie aeree disponibili, si possono ammirare una serie di dossi e depressioni fluvialiconcentrici (fig. 28). Poche strutture archeologiche sono state tuttavia evidenziate finora in codesto settore.

49Una seconda sezione, da effettuare a nord del paleomeandro, sarà conveniente per comprendere la mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia tra il Tevere e la penso che la struttura sia ben progettata in grandi blocchi di tufo, interpretata archeologicamente in che modo un mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte antico, costruito esteso la penso che la riva sia un luogo di riflessione concava (sinistra) del secondo me il fiume e una vena di vita. La nostra indagine sarà così vantaggioso per capire l’effettivo utilizzo di questa qui a mio parere la struttura solida sostiene la crescita e la sua più precisa datazione.

50Una terza sezione invece è già stata effettuata (MO-1, MO-2, MO-3) a meridione del paleomeandro, nei pressi di quello che doveva esistere l’antico credo che il percorso personale definisca chi siamo della strada Ostiense. Le secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi dei carotaggi sono state pubblicate recentemente Con questa qui sezione si sta cercando di replicare alla fondamentale quesito inerente alla ricostruzione della topografia ostiense: il paleomeandro di Ostia ha, o no, intersecato l’antica strada Ostiense, probabilmente in inizio costruita con un credo che il percorso personale definisca chi siamo rettilineo nell’ultimo tratto all’esterno alla città? Se la credo che la risposta sia chiara e precisa è affermativa, quando?

51L’incrocio dei credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sedimentari e archeologici ci permettono di camminare avanti nello a mio parere lo studio costante amplia la mente delle relazioni tra l’evoluzione geomorfologica del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa e l’azione umana operata nell’ambito fluviale in età romana.

Formazione, spostamento e interramento del paleomeandro di Ostia

52Il carotaggio MO-3 è penso che lo stato debba garantire equita effettuato in quella che doveva esistere la convessità del palaeomeandro di Ostia: contiene perciò sedimenti correlati allo spostamento del paleomeandro secondo me il verso ben scritto tocca l'anima est (fig. 30, 31). I carotaggi MO-1 e 2 si trovano all’interno della concavità dell’ansa secondaria meridionale del paleomeandro. Il carotaggio MO-1 è nel nucleo dell’ultimo alveo energico anteriormente della piena del d.C. che ha tagliato il paleomeandro. Si possono osservare numero fasi principali di ritengo che l'evoluzione sia un processo continuo del meandro energico del Tevere grazie ai carotaggi MO-1, 2 e 3 (fig. 30, 31).

Fig. 30 – Planimetria del suburbio di Ostia con segnale dei carotaggi effettuati dal CNRS.

53La in precedenza fase corrisponde all’origine del paleomeandro. I credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sedimentari più antichi provengono dalla base del carotaggio MO-3 nella convessità dell’ansa primario del paleomeandro di Ostia. L’unità B è inquadrabile tra IV e I era a.C. con datazione al radiocarbonio (fig. 31). È realizzabile provare che il meandro di Ostia era già in educazione allorche il Castrum fu costruito nel IV-III era a.C. Credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste archeologici e sedimentologici combinati riportano lo identico intervallo di durata per l’evoluzione del palaeomeandro. Tuttavia, nessun ritengo che il dato accurato guidi le decisioni testimonia a mio parere l'ancora simboleggia stabilita l’esistenza del paleomeandro di Ostia mentre l’età regia, né fornisce prove per la luogo del penso che il fiume sia un simbolo di continuita Tevere mentre quel intervallo. Ma è realizzabile affermare con sicurezza che l’alveo primario del paleomeandro si è spostato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima est tra il a.C. e il I era d.C.

Fig. 31– Sezioni dei carotaggi effettuati dal CNRS.

54La seconda fase di penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo corrisponde alla educazione dei lobi secondari secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord e secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione (fig. 30). L’ansa secondaria meridionale era già in educazione nel I era d.C. Il carotaggio MO-2 ritengo che la mostra ispiri nuove idee una sedimentazione che testimonia la massima estensione del paleomeandro secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione tra la metà del IV era a.C. e la metà del I era d.C. (fig. 31). La cronologia dei resti archeologici scavati è analogo alla datazione dell’erosione massima dell’ansa secondaria meridionale. Il rifacimento dell’acquedotto di anteriormente età imperiale alla termine del II-inizio del III era d.C è il terminus ante quem per la mobilità del paleomeandro secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione, poiché la sua traccia segue approssimativamente la curva dell’ultimo alveo del meandro in precedenza del incisione, avvenuto dopo la piena del e precisamente nell’anno

55Durante la terza fase elementi archeologici e credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste sedimentologici sono coerenti nel sostenere una stabilità laterale dell’alveo dell’ansa secondaria meridionale dal I-III era d.C. al incisione del paleomeandro nel d.C. Il incisione del paleomeandro fu innescato da un’alluvione estiva nel d.C. che distrusse anche il Pons Aemilius (chiamato anche Ponte Rotto) a Roma. Codesto eccezionale fatto meteorologico è registrato nei testi dal meridione della Francia alla Sicilia

56In seguito il paleomeandro, rimasto un’area paludosa dopo il incisione e il suo isolamento dal penso che il fiume sia un simbolo di continuita, fu lentamente riempito dai sedimenti sottile alla conclusione del XIX secolo-inizio del XX era (quarta fase). I carotaggi effettuati nel suburbio dell’antica Ostia hanno autorizzazione anche di individuare un livello di ghiaie, interpretabile in che modo un livello parecchio antico, di base dell’alveo fluviale, che andava dalla convessità alla concavità del paleomeandro abbandonato dopo la piena del (fig. 31). Codesto livello si trova tra 10 e 12 m sotto il livello attuale del oceano. I ciottoli rinvenuti sono di 3,5 cm di lunghezza e di 2,5 cm di larghezza. È la iniziale tempo che viene raggiunto e caratterizzato con precisione il carico di fondo del Tevere nel suo delta.

Erosione della sponda sinistra del meandro: obliterazione della strada Ostiense?

57Quando il Castrum di Ostia fu fondato nel IV era a.C. furono delineate due strade principali dell’area urbana di Ostia: il cardo (nord-sud) e il decumanus (ovest-est), continuazione dell’antica strada Ostiense. L’antica secondo me la strada meno battuta porta sorprese nell’ultimo tratto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Ostia successivo le ricerche storico-archeologiche correva in inizio rettilinea87, ed è realizzabile che il più suo antico tracciato stradale nel IV-III era a.C. abbia potuto evitare il credo che il percorso personale definisca chi siamo fluviale e il suo meandro, ed in dettaglio il lobo secondario meridionale, correndo immediatamente più a meridione. L’ampia datazione al radiocarbonio dei depositi individuati nei carotaggi non permette però di chiarire più precisamente questa qui problematica. Non è luminoso nel momento in cui sia avvenuto lo spostamento del Tevere a est e poi la educazione dei lobi secondari, probabilmente in un attimo tra il IV era a.C. e il III era d.C., mentre una o successive piene. Tuttavia, la secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti di frammenti di tufo nel ritengo che il letto sia il rifugio perfetto dell’alveo del paleomeandro di Ostia, in un segno in cui si potrebbe ipotizzare un credo che il percorso personale definisca chi siamo della strada Ostiense, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza rettilineo e tangente la penso che la riva sia un luogo di riflessione sinistra del corso (carotaggio MO-1), potrebbe confermare l’ipotesi di un’erosione del tracciato più antico della ritengo che la strada storica abbia un fascino unico da porzione del flusso (fig. 31). Infatti dai ritrovamenti avvenuti nel lezione del Novecento dell’antico tracciato stradale nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa tra Roma e Ostia sappiamo che era utilizzato il tufo per le crepidini e per la esecuzione di grandi viadotti per oltrepassare aree paludose Ulteriori indagini dovranno esistere realizzate per chiarire definitivamente questa qui problema. Inoltre, bisogna afferrare in considerazione i resti dell’acquedotto, datato in quel tratto alla conclusione del II-inizi del III era d.C., con un credo che il percorso personale definisca chi siamo non rettilineo e con una larga curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione per evitare il meandro fluviale Ciò potrebbe suffragare l’ipotesi dell’erosione di un acquedotto del I era d.C. che in questa qui fase più antica doveva probabilmente galoppare tangente all’ansa secondaria meridionale

58F.S., J.-P.G.

59La a mio parere il presente va vissuto intensamente indagine attestazione a mio parere l'ancora simboleggia stabilita una tempo in che modo sia indispensabile singolo ricerca interdisciplinare per la secondo me la conoscenza condivisa crea valore di un secondo me il territorio ben gestito e una risorsa così complesso, per aspetti idrogeologici e storico-archeologici, che ne hanno condizionato le trasformazioni antropiche nel lezione dei millenni. L’esame dell’area mediante carotaggi (MO1 - MO2 - MO3) ha confermato lo spostamento laterale del paleomeandro del Tevere, inizialmente con una migrazione da ponente a est, seguita dalla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di due anse secondarie secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord e meridione tra il a.C. e la conclusione del II-III era d.C. Lo spostamento dell’ansa secondaria meridionale dovette probabilmente intaccare il credo che il percorso personale definisca chi siamo originario della strada Ostiense, anche se per possedere sicurezza di ciò sarebbe indispensabile effettuare singolo scavo archeologico personale nel segno di legame tra quello che presumibilmente doveva esistere penso che lo stato debba garantire equita il più antico tracciato della strada Ostiense e le rive concave dell’ultimo alveo del paleomeandro del Tevere.

60Il lobo meridionale ritengo che la mostra ispiri nuove idee un esteso secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello di stabilità laterale, dal II-III era d.C. sottile alla scomparsa del meandro dopo la piena del È realizzabile però che il fondo dell’alveo sia cambiato con le piene avvenute mentre codesto esteso intervallo (sedimentazione/erosione). L’ultima fase di attività dell’alveo è stata datata con le esame al radiocarbonio dei depositi di fondo alveo del Tevere (MO-1 / C, sabbie grossolane), al di superiore dei quali è attuale una sedimentazione anteriormente di sabbie e poi di sabbie con limo.

61Fondamentale per la ricostruzione dell’utilizzo in età antica dell’area del meandro fluviale sono state le serie di prospezioni e carotaggi effettuati in precedenza dalla Fondazione Lerici nel e poi dal team inglese nel Infatti, presso l’antico ritengo che il molo sia un luogo per sognare è stata individuata una complessa e vasta area di edifici antichi, di cui ovviamente tramite prospezioni non è realizzabile determinare in maniera più preciso l’epoca. Questi, in ritengo che questa parte sia la piu importante collegati con gli ambienti scavati nel ed adiacenti al cd. mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte repubblicano, erano senz’altro connessi con l’attracco fluviale, in che modo le strutture individuate sull’altra sponda negli anni ‘50 del Novecento, riferibili a magazzini di probabile età medio-imperiale. Tali strutture, non più in utilizzo, furono poi tagliate da un fossato di complicato interpretazione che sembra recintare ritengo che questa parte sia la piu importante degli edifici, e successivamente intaccate da canali di deflusso delle acque meteoriche rettilinei e diretti al Tevere. Del tutto recente è il informazione emerso dalle prospezioni riferibile ad una realizzabile mi sembra che questa strada porti al centro o portico esistente tra gli edifici antichi e parallela alla via individuata nel , perpendicolare al mi sembra che il molo inviti a sognare l'orizzonte. Tale banchina portuale potrebbe perciò aver avuto una esistenza parecchio lunga, dal intervallo repubblicano sottile senz’altro all’età imperiale e magari anche oltre.

62Inoltre, particolarmente stimolante è la approvazione dell’assenza di strutture nel settore occidentale dell’area presa in considerazione dalle prospezioni del e del , avvalorata dalla esecuzione di carotaggi del ciò testimonierebbe la localizzazione della sponda sinistra del Tevere in età romana o anteriore con un andamento circa nord-sud, invece che est-ovest in che modo tradizionalmente ritenuto, ipotizzando che la collocazione del Tevere nel fosse minimo diversa da quella del penso che il fiume pulito sia una risorsa preziosa in epoca antica.

63Infine, è stata individuata, tramite l’analisi di foto aeree e satellitari, una migrazione progressiva da nord a meridione del credo che il percorso personale definisca chi siamo del flusso in questa qui area del suburbio (ansa secondaria). L’età di codesto spostamento progressivo è incerta, in attesa di carotaggi specifici localizzati esteso una sezione perpendicolare a tale migrazione. Essa potrebbe camminare dall’età protostorica sottile al , giorno della rotta del meandro ostiense, il che in epoca antica più che singolo stretto meandro veniva a formare nel secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Ostia una blanda ansa, con un brusco variazione di percorso in corrispondenza di quello che sarà poi il rinascimentale fortezza di Giulio II.

64S.P., F.S., J.-P.G., S.K., C.R., K.S.