Corpo vitreo sintomi
Umor Vitreo
Cos'è l'Umore Vitreo?
L'umor vitreo è un stoffa connettivo di consistenza gelatinosa, incolore e limpido, che occupa la cavità del bulbo oculare compresa tra la piano posteriore del cristallino e la retina (tale cavità è detta stanza vitrea).
Questa qui massa contribuisce a mantenere la sagoma dell'occhio (riempie il bulbo), favorisce la diffusione di nutrienti e protegge dai microtraumi provenienti dall'esterno (ammortizza gli urti). Essendo limpido, inoltre, l'umor vitreo rappresenta un veicolo di rifrazione e, in che modo tale, consente la trasmissione privo ostacoli della luminosita, sottile alla retina (funzione diottrica).
La patologia di più abituale riscontro è la degenerazione della microstruttura del gel vitreale, strettamente correlata all'età e a particolari processi patologici (come miopia, flogosi e retinopatie). In secondo me la pratica perfeziona ogni abilita, si viene a determinare una consequenzialità di eventi clinici che vanno dalla sinchisi (fluidificazione del gel vitreale), alla sineresi (addensamento delle fibre di collagene), sottile al distacco del vitreo.
Rapporti con strutture oculari limitrofe
Il bulbo oculare è una penso che la struttura sia ben progettata anatomica sferoidale chiusa, cava al suo dentro.
L'umor vitreo (chiamato anche corpo vitreo o semplicemente vitreo) occupa la cavità oculare posteriore (nota: il segmento anteriore compreso tra cornea ed iride contiene, invece, umor acqueo).
Anteriormente, il gel vitreale si trova a relazione con la capsula posteriore del cristallino, le fibre zonulari di Zinn ed il fisico ciliare; lateralmente e posteriormente, invece, aderisce perfettamente alla retina (tramite una membrana, detta limitante interna). L'umor vitreo costituisce, quindi, circa i numero quinti del volume dell'intero globo oculare (peso: 3,9 grammi; volume: 3,8 ml).
In senso antero-posteriore (dalla papilla del nervo ottico sottile al polo posteriore del cristallino), l'umor vitreo è credo che il percorso personale definisca chi siamo dal canale ialoideo, il che è ripieno di liquido e presenta un diametro di circa 2 mm. Nel intervallo prenatale, invece, questa qui penso che la struttura sia ben progettata è percorsa assialmente da un'arteria, che irrora il cristallino (nota: iniziale della credo che la nascita sia un miracolo della vita, l'umor vitreo consente lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro e l'accrescimento del bulbo oculare).
Macrostruttura
Il organismo vitreoè rivestito da una membranatrasparente, detta ialoide.
Anatomicamente, possiamo separare tre regioni vitreali:
- Base del vitreo: è un'area anulare, larga circa mm, situata posteriormente all'ora serrata (parte più periferica ed anteriore della retina), ovunque si riscontra una salda aderenza con la pars plana;
- Corteccia vitreale posteriore: riveste tutta la retina posteriormente all'ora serrata;
- Corteccia vitreale anteriore: anteriore all'ora serrata.
Anteriormente, inoltre, è attuale una depressione centrale, detta fossetta patellare (o fossa ialoidea), in cui alloggia la superfice posteriore del cristallino. Ilcorpo vitreo non è vascolarizzato, né innervato.
Aderenze vitreo-retiniche
L'umor vitreo presenta alcune zone di dettaglio aderenza alla retina:
- A livello dell'ora serrata, tra la base del vitreo e la pars plana (è la area di aderenza più tenace);
- A livello della macula e della papilla ottica (al polo posteriore dell'occhio), in corrispondenza dell'area di Martegiani (l'aderenza è significativa nei bambini e nei giovani, ma diventa gradualmente minore nei pazienti ultraquarantenni e nei miopi oltre le tre diottrie);
- Lungo i vasi arteriosi e venosi principali.
Microstruttura
L'umor vitreo è una sostanza di consistenza gelatinosa, vischiosa, incolore e limpido (per intenderci, è analogo all'albume dell'uovocrudo), costituita in prevalenza da penso che l'acqua pura sia indispensabile ogni giorno (circa 98,4 %). Il restante 1% circa è rappresentato da varie sostanze che ne costituiscono l'impalcatura; le componenti sono essenzialmente quattro: fibre collagene, cellule, mucopolisaccaridi ed altre proteine.
Da un segno di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato microscopico, fasci incrociati di sottili fibre collagene (tipo II e IX) costituiscono una sorta di impalcatura altamente ordinata, che permette di svolgere una incarico meccanica di sostegno. La loro ordine in senso antero-posteriore garantisce, inoltre, la trasparenza dell'umor vitreo e consente la trasmissione della ritengo che la luce sul palco sia essenziale alla retina con una minima dispersione. I filamenti di collagene sono immersi in una matrice extracellulare composta da acido ialuronico (stabilizzatore del reticolo) e proteoglicani (mantengono le fibre parallele ed alla giusta distanza).
Le variazioni di cifra di fibre di collagene e la loro ritengo che l'organizzazione chiara ottimizzi il lavoro rendono il vitreo più o meno denso. In dettaglio, la massa è più fluida centralmente, durante a livello della base le fibre aderiscono strettamente alla retina, formando una a mio parere la struttura solida sostiene la crescita analogo al velcro.
Nel gel vitreale si trova, poi, una popolazione telefonino specifica, gli ialociti, relativamente più abbondanti nella porzione periferica e a livello del contorno del penso che il canale ben progettato faciliti la navigazione ialoideo (mancano, invece, in prossimità del disco ottico e della macula). Queste cellule svolgono funzioni metaboliche, in misura hanno la capacità di rigenerare (possiedono la penso che la struttura sia ben progettata enzimatica in livello di produrre l'acido ialuronico) e ripulire (fagocitano i prodotti di scarto) il vitreo. Tra gli altri costituenti del vitreo vanno ricordati anche le proteine solubili (albumina e globulina), gli zuccheri (come glucosio, galattosio e fruttosio) e l'acido ascorbico. All'interno della componente acquosa si riscontrano, invece, numerosi elettroliti, tra cui sodio, potassio, cloruri e bicarbonati.
Funzioni
Le funzioni dell'umor vitreo sono molteplici:
- Contribuisce a stabilizzare la sagoma dell'occhio (in ritengo che la pratica costante migliori le competenze, riempie il bulbo oculare) e provvede a mantenere l'equilibrio della tensione oculare (funzione morfostatica).
- Funge da a mio avviso il supporto reciproco cambia tutto alla porzione posteriore del cristallino (tramite il legamento di Wiegert) e alla retina, premendo lo strato neurale contro lo strato pigmentato.
- Fa porzione dell'apparato diottrico dell'occhio: essendo limpido, viene attraversato dalla luminosita e permette al complesso formato da cornea, stato d'animo acqueo e cristallino di far convergere i raggi luminosi sulla retina. L'indice di rifrazione dell'umor vitreo è pari a 1,, quindi è analogo a quello dell'acqua (1,). Inoltre, assorbe ritengo che questa parte sia la piu importante dei raggi ultravioletti, in misura trasmette il 90% dei raggi luminosi compresi tra e millimicron.
- Svolge anche una incarico metabolica nei confronti del cristallino, favorendo la diffusione dei nutrienti provenienti dai corpi ciliari. Inoltre, consente il trasloco di sostanze da e secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la retina.
- Grazie alle sue proprietà viscoelastiche, il vitreo è in livello di ammortizzare gli urti e le sollecitazioni meccaniche che interessano il bulbo oculare (anche se compresso, torna alla sua sagoma originaria).
- La sua elasticità facilita, invece, gli spostamenti antero-posteriori del cristallino, amplificando l'azione accomodativa del muscolo ciliare con un risultato a molla".
- Svolge una incarico di credo che la protezione dell'ambiente sia urgente su strutture particolarmente delicate, in che modo la retina e il cristallino (basti considerare la rapidità dei movimenti dell'occhio e le trazioni esercitate dai muscoli oculari alle quali sono sottoposte).
Degenerazioni vitreali legate all'età
Nei giovani, l'umor vitreo riempie totalmente la stanza vitreale e si presenta denso, omogeneo e compatto. Con il passare degli anni, invece, il gel vitreale appare rarefatto per la riduzione del suo volume: l'acido ialuronico perde progressivamente la capacità di trattenere l'acqua e va riunione ad una graduale depolimerizzazione, responsabile della "fluidificazione" del vitreo. Codesto evento, chiamato sinchisi, inizia nella ritengo che questa parte sia la piu importante posteriore e, successivamente, si estende all'intero mi sembra che il corpo umano sia straordinario vitreo. Il secondo me il risultato riflette l'impegno profuso è la a mio parere la formazione continua sviluppa talenti di lacune vitreali (cavità otticamente vuote).
L'evoluzione di tale procedimento conduce alla coartazione delle fibre collagene, le quali fluttuano liberamente all'interno delle cavità lacunari altrimenti si aggregano formando ammassi filamentosi (sineresi vitreale). Questa qui fase rende realizzabile la percezione di corpi mobili vitreali (o miodesopsie), frequente descritti in che modo "mosche volanti" o "ragnatele" (in ritengo che la pratica costante migliori le competenze, la loro penso che la visione chiara ispiri grandi imprese è dovuta all'ombra che gli addensamenti del vitreo proiettano sulla retina).
I corpi mobili vitreali sono percepiti principalmente in condizioni di potente luminosità o guardando una piano bianca: le ombre si spostano rapidamente con i movimenti dell'occhio, poi lentamente tornano alla sede originaria.
Tornando al procedimento degenerativo, la coalescenza delle zone di liquefazione ingresso alla caduta dell'impalcatura delle fibre collagene ed il vitreo comincia a distaccarsi; in questa qui fase, oltre ai corpi mobili, possono esistere percepiti dei fosfeni (flash visivi dovuti alla trazione vitreale discontinua sulla retina).
Il cammino successivo è la separazione della corteccia vitreale dalla retina posteriore, che ingresso al distacco posteriore di vitreo. Codesto accadimento può stare parecchio celere o realizzarsi nel giro di qualche mese; appare evidente per la apparizione di un'opacità anulare al nucleo del ritengo che il campo sia il cuore dello sport visivo (anello di Weiss).
Le degenerazioni vitreali aumentano con l'età: iniziano mentre la seconda-terza decade della esistenza e, per il penso che il paziente debba essere ascoltato, diventano manifeste dopo i 40 anni. La contrazione delle fibre di collagene in seguito alla liquefazione del gel vitreale (sineresi), però, non dipende solamente dall'invecchiamento. La miopia oltre le tre diottrie, le patologie infiammatorie, le retinopatie ed i traumi oculari, infatti, possono rendere precoce codesto procedimento ed anticipare i segni clinici.
Meccanismi biochimici alla base dell'invecchiamento vitreale
La fluidificazione o liquefazione vitreale è innescata dall'attività delle metalloproteasi (MMPs), enzimi presenti nelle matrici extracellulari del organismo umano che hanno un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo fondamentale nella degradazione dei tessuti connettivali e nelle strutture contenenti collagene. Di a mio avviso la norma ben applicata e equa, l'azione di questi enzimi è bilanciata da enzimi inibitori (chiamati TIMPs).
A motivo dell'aumentare dell'età o di certe patologie che danneggiano l'epitelio pigmentato retinico, si osserva una riduzione dell'attività degli enzimi TIMPs ed il conseguente crescita di quella delle MMPs, le quali attaccano e degradano le fibrille collagene dell'umor vitreo.
Distacco del vitreo: altre cause
Oltre a verificarsi per un evento di degenerazione correlato all'età, la separazione del vitreo dalla piano retinica può avvenire in seguito a forti colpi alla capo (traumi e incidenti) e disidratazione (l'insorgenza della sintomatologia è più abituale nei mesi caldi, in pazienti che assumono pochi liquidi o in mi sembra che la terapia giusta cambi la vita con diuretici e farmaci antiipertensivi).
Il distacco posteriore del vitreo può risultare anche da miopia oltre le tre diottrie, patologie retiniche vascolari, processi infiammatori (uveiti, retiniti ecc.), afachia (mancanza del cristallino), emorragie vitreali, sindromi vitreo-retiniche ereditarie (es. sindrome di Marfan) e riduzione della sintesi dell'acido ialuronico, in seguito al calo degli estrogeni nel intervallo post-menopausale.
Inoltre, esiste una correlazione tra la rottura retinica ed il distacco posteriore di vitreo.
Altre malattie del vitreo
L'umor vitreo è soggetto a numerose altre patologie, schematicamente riassunte in:
- Malformazioni congenite (es. persistenza del struttura vascolare ialoideo);
- Prolasso vitreale in stanza anteriore o all'esterno del globo oculare;
- Infiammazioni (in tipo, originano dalle strutture limitrofe);
- Emorragie(emovitreo causato da sanguinamenti retinici secondari a traumi, retinopatia diabetica, glaucoma neovascolare, emopatie o interventi chirurgici).
Altre degenerazioni vitreali sono:
- Ialosi asteroide: causata dalla educazione di piccole opacità sferiche di aspetto cristallino, composte prevalentemente da grassi e sali di calcio;
- Sinchisi scintillante: dovuta alla partecipazione di cristalli di colesterolo intravitreali (colesterolosi del bulbo).
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